Figlio (Monaco 1573 - Ingolstadt 1651) del duca Guglielmo V di Baviera e della duchessa Renata di Lorena. Educato dai gesuiti nell'univ. di Ingolstadt, dopo l'abdicazione del padre (1597), assunse il governo nel 1598. M. fu autore di profonde riforme: limitò il potere degli stati, creò una forte amministrazione centralizzata, introdusse il Codex Maximilianeus, raccolta di leggi rimasta in vigore sino alla metà del sec. 18º. Il grande incremento delle finanze statali gli consentì di potenziare l'esercito che fu affidato al comando del conte di Tilly (1610). Nel 1609 costituì la Lega cattolica per opporsi all'Unione evangelica di Ahausen e alla politica di conciliazione dell'imperatore Mattia. Prese le armi contro i protestanti boemi che avevano eletto re Federico V del Palatinato, vincendo alla Montagna Bianca (1620) e ottenendo così nel 1623 il titolo di elettore (tolto al Palatinato) nonché la provincia del Palatinato Superiore. Sospettoso della politica di Ferdinando II in Germania, provocò nel 1630 il licenziamento di A. W. E. von Wallenstein dal servizio imperiale. Nel periodo successivo della guerra dei Trent'anni la Baviera fu ripetutamente devastata. Dalla pace di Vestfalia (1648) M. ebbe la conferma del titolo di elettore e il possesso del Palatinato Superiore.