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MASSERANO

di Luigi Cesare Bollea - Enciclopedia Italiana (1934)
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MASSERANO (A. T., 20-21)

Luigi Cesare Bollea

Paese in provincia di Vercelli situato in pittoresca posizione sul declivio di un'altura a 331 m. s. m., a meno di 15 km. a ONO. di Biella; nel 1931 il comune (26,17 kmq.) contava 2891 abitanti.

Nell'alto Medioevo fece parte del comitato di Vercelli; fu dominio ora dei signori di Casalvolone, ora dei vescovi di Vercelli, ai quali fu donato dalla regìna Adelaide, poi moglie dell'imperatore Ottone. Nel 1138 Corrado III si fece cedere Masserano per ragioni militari e l'infeudò a Giacomo di Bolgaro e fratelli, che in cambio cedettero Crevacuore. Federico I restituì nel 1152 Masserano alla mensa di Vercelli, alla quale lo contese il comune di Vercelli dal 1186 al 1189; ma a quella lo riconfermò Enrico VI. Infeudato nel 1315 ai Tizzoni e ritornato ancora alla mensa vescovile, il cardinale Ludovico Fieschi, della storica famíglia ligure dei conti di Lavagna, vescovo di Vercelli, ottenne nel 1394 dal papa Bonifacio IX d'infeudare Masserano con Crevacuore al proprio fratello Antonio. Il pontefice Giulio II nel 1506 eresse Masserano in contea per Annibale Fieschi; e l'ultimo suo discendente, Ludovico, nel 1517 lasciò questi feudi a un figlio adottivo Filiberto Ferrero, della famigha biellese, che, investita più tardi di La Marmora (Cuneo), originerà i due rami dei Ferrero-Fieschi e dei Ferrero-La Marmora. Nel 1547 papa Paolo III trasformò la contea in marchesato e nel 1598 Clemente VIII lolelevò a principato. Aspri Conflitti fra sudditi e feudatarî fecero intervenire più volte la Santa Sede nei secoli XVII-XVIII, finché Benedetto XIV nominò nel 1741 vicario della Chiesa romana per il principato di Masserano Carlo Emanuele III re di Sardegna, con il quale nel 1767 si accordò Filippo Vittorio Ferrero-Fieschi, cedendogli ogni diritto sul principato contro 400.000 lire e diritto di conservarne i predicati feudali. La famiglia dei Ferrero-Fieschi, principi di Masserano, si estinse nel 1833, i suoi diritti passarono nel ramo del Ferrero marchesi di La Marmora (v. la marmora-ferrero, XX, p. 403).

Vedi anche
Zumaglia Comune della prov. di Biella (2,6 km2 con 1156 ab. nel 2008). Il centro, situato a 573 m s.l.m., è dominato dal caratteristico Bric di Zumaglia (669 m s.l.m.), dove si trovano i ruderi del castello dei marchesi di Masserano. Biella Comune del Piemonte (46,7 km2 con 45.822 ab. nel 2007), capoluogo dell’omonima provincia. È situata su uno sprone al margine nord-occidentale della pianura vercellese, sulle due rive del fiume Cervo, al centro di un importante distretto tessile. Importanti l’industria laniera (ottime per la produzione ... Serravalle Sesia Comune della prov. di Vercelli (20,4 km2 con 5103 ab. nel 2008). cornabò cornabò Moneta d’argento coniata nel 15° e 16° sec. nelle zecche di Torino e di Vercelli dai duchi di Savoia, a Casale dai marchesi di Monferrato e a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo. Presenta sul verso il tipo dello scudo araldico, a targa inclinata, sormontato dall’elmo con il cimiero in figura di ...
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  • CARLO EMANUELE III
  • FILIBERTO FERRERO
  • ALTO MEDIOEVO
  • CORRADO III
  • CREVACUORE
Altri risultati per MASSERANO
  • Masserano
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    Comune della prov. di Biella (27,1 km2 con 2269 ab. nel 2008).
Vocabolario
masserìa
masseria masserìa (ant. o region. massarìa) s. f. [der. di massaio, massaro]. – 1. L’azienda rurale diretta da un contadino (massaro) secondo il contratto di colonìa parziaria. 2. Con sign. storici: a. Tributo in natura e in prestazioni...
rolabasso
rolabasso s. m. [adattam. del ted. ant. Rollenbatzen, comp. di Rolle «rotolo» e Batzen, nome di moneta]. – Moneta d’argento della prima metà del sec. 16°, coniata in alcune zecche della Savoia e in Piemonte, nelle zecche di Carmagnola,...
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