MASSA (A. T., 24-25-26)
Città della Toscana, già capitale del ducato di Massa e Carrara (onde il nome di Massa Ducale col quale viene anche designata per distinguerla da Massa Marittima) e oggi capoluogo della provincia dello stesso nome, posta al piede delle Alpi Apuane sulle rive del Frigido, dove il fiume per un'angusta gola sbocca nel piano, a soli 5 km. dalla costa del Tirreno. La città, che nel centro urbano conta circa 20.000 ab., risulta costituita di due parti distinte: una, addossata all'antico castello dei Malaspina, dalle viuzze irregolari e anguste con miseri e cadenti abitazioni ove trovarono rifugio gli abitanti della disertata Luni; l'altra nel piano adiacente, sorta per opera di Alberico Cybo che nel 1553 ereditò il ducato dai Malaspina. La città nuova che da allora cominciò a svilupparsi, onde ebbe il nome di Massa Cybea (e poi di Massa Ducale), si presenta con bei fabbricati, strade abbastanza ampie e regolari e piazze vaste, fra le quali primeggia quella caratteristica, adombrata da un doppio filare di aranci, che fronteggia il palazzo ducale. Massa, dotata d'un clima assai dolce, favorita dalla sua posizione che risente della vicinanza del mare e della montagna, ricca di ombre e di acque, offre un gradito soggiorno, e nelle sue istituzioni culturali (scuole, biblioteca, archivio, accademia) come nei suoi edifici, ricorda la funzione già esercitata di capitale di un piccolo stato. La sua vita economica attuale è in gran parte legata all'industria del marmo, di cui, sebbene in proporzioni assai minori di Carrara, rappresenta uno dei maggiori centri della regione apuana. Il comune di Massa, che abbraccia un'area di 93,76 kmq., annoverava al censimento del 1931 un popolazione di 39.841 ab. dei quali circa la metà è ripartita in numerose frazioni e villaggi. Notevole l'abitato di Marina di Massa già detto di S. Giuseppe, con numerosi alberghi e villini, frequentata stazione balneare e porticciuolo di caricamento per il marmo, congiunto alla città da una linea tranviaria di 5 km.
Monumenti. - La Rocca dei Malaspina fu costruita verso la fine del Quattrocento da Alberico II Malaspina. Sulla piazza Umberto I, il grandioso palazzo Cybo Malaspina iniziato da Alberico I Cybo, con l'ingrandire un'antica villa malaspiniana, continuato a più riprese dai successori, fu compiuto, nella sua massima mole (circa 1665) con la costruzione del cortile e loggiato interno di G. F. Bergamini; per unificare le varie strutture fu riordinata la facciata da A. Bergamini nel 1701. Elisa Baciocchi nel 1805 fece demolire l'antico duomo (S. Pietro) per allargare la piazza. Nel duomo moderno (già S. Francesco) le tombe dei Malaspina di G. Mosca e di P. Aprili, la Natività, terra invetriata di B. Buglioni, e dipinti del Pinturicchio, di Bernardino del Castelletto e del Malatesta. Notevoli la chiesa di S. Giacomo e la Rocca a uso di prigioni, edifizio medievale con un palazzo del principio del sec. XVI, opera di N. Civitali. (V. tav. CXXI).
Storia. - Massa, nel primo documento che la riguarda, una carta lucchese dell'anno 882, è situata in piano, presso le rive del Frigido, non lungi forse dal luogo della stazione romana ad Tabernas Frigidas, segnata dalla Tavola Peutingeriana sulla Via Aurelia, fra Pisa e Luni. Nel sec. X, la curtis de Massa apparteneva al vescovo lunense, confinando con tenute dei marchesi Obertenghi, un ramo dei quali, nel sec. XI, fortificò e popolò l'imminente altura, acquistando l'esclusivo dominio feudale del territorio. In questo castello (Massa Vecchia), tenuto successivamente dai suoi fondatori (marchesi di Massa e Corsica), dalla Santa Sede, da Lucchesi, Pisani, Milanesi, Fiorentini, dai Malaspina di Fosdinovo, si svolse l'agitata storia di Massa, fino al 1557, allorché Alberico I Cybo Malaspina fondò ai piedi della vecchia fortezza, presso la pieve e il borgo medievale di Bagnara, con un piano sistematico e con un vero concetto urbanistico, nello stile del Rinascimento, la capitale del suo nuovo stato (Massa Ducale), decorata poi del titolo di città da Ferdinando II nel 1620, ed elevata a sede vescovile, da Leone XII, nel 1823. Vedi anche massa e carrara; massa e corsica.
Bibl.: O. Rocca, Varie memorie del mondo ed in ispecie dello stato di Massa Carrara dal 1481 al 1738, ms. nella Bibl. Estense di Modena (Racc. Campori); G. Sforza, Cron. di Massa in Lunigiana edite ed illustr., Lucca 1882; id., Massa cinquanta anni fa, Firenze 1899; id., La pieve di S. Pietro di Massa, ms. nella Bibl. Civica della Spezia; U. Giampaoli, Il palazzo Malaspina Cybo nella fortezza di Massa in Lunigiana, Massa 1910; id., Il palazzo ex ducale di Massa, ivi 1911.