MASFA (ebraico Miṣpāh, "[posto di] vedetta")
Il testo della Bibbia Volgata traduce con Maspha il nome di parecchie località della Palestina e Transgiordania, anche se corrispondono all'ebraico Miṣpeh. La più celebre di esse è la Masfa situata nella tribù di Beniamino; in questa Masfa Samuele adunò il popolo, e ne fece poi abitualmente centro della riorganizzazione che preparava dopo la sconfitta inflitta dai Filistei agli Ebrei; pure in essa prese residenza Godolia, lasciato da Nabucodonosor a governare i superstiti della distruzione della nazione nel 586, e che coadiuvato da Geremia provvedeva a riorganizzarli: ma ivi stesso egli fu assassinato.
Ricercata lungamente dagli archeologi, questa Masfa è stata identificata con l'odierno Tell en-Nasbeh, situato a 12 km. a N. di Gerusalemme, e in cui sono stati praticati scavi negli anni 1920-27. I ritrovamenti hanno dimostrato che la località era abitata già dalla prima fase dell'epoca del bronzo. Al principio del secondo millennio a. C. appartiene un fortissimo muro di cinta, della larghezza media di metri 5. Il periodo israelitico è rappresentato da edifici molto semplici; si sono tuttavia trovate fra le loro macerie parecchie statuette di Astarte che attestano le pratiche idolatriche degl'Israeliti locali.
Bibl.: W. F. Badé, Excav. at Tell en-Nasbeh, Berkeley Cal. 1928.