MASCULA
Località dell'Algeria corrispondente all'odierna Khenchela (v. Costantina, vol. li, p. 872) posta sugli ultimi contrafforti dell'Aurès, in posizione dorninante gli altipiani dove, nell'antichità, si erano formati numerosi agglomerati, come Bagaï". Inoltre essa è posta allo sbocco di un passaggio che porta verso S tra il massiccio dell'Aurès e le Nementchas.
M. era nel III sec. un municipio; lo Gsell suppone che la fondazione risalga all'età di Traiano: i suoi abitanti sono in effetti iscritti alla tribù Papiria. Si deve notare la fondazione di una serie di agglomerati dalla fine del I sec. d. C. (castrum dell'80-81 a Lambesi; Aquae Flavianae del 76) alla fine del II sec. d. C. (Timgad, Mascula), il che dimostra la cura dei Romani di isolare l'Aurès dagli altipiani e di sviluppare lungo un asse viario tutto un sistema urbano.
La documentazione sull'agglomerato in epoca tarda è scarsa; ma la menzione di vescovi (dopo il 525), l'iscrizione relativa ad un bastione (tra il 578 e il 582) e una nota di Ibn Khaldoun, provano la sopravvivenza di un abitato tardo e la cosa non ha nulla di strano, poiché si conosce l'importanza che conservò durante il Medioevo la località vicina di Ksar Baghaï.
La costruzione della città moderna ha fatto scomparire quasi tutte le tracce antiche. Solo alcune scoperte fortuite permettono di postulare l'importanza della città antica. Tra queste la più recente, e una delle più importanti, è quella di una grande dimora parzialmente venuta in luce, con un mosaico nell'oecus, che è stato portato nel museo di Costantina. Il grande pannello rappresenta il trionfo di Anfitrite in una decorazione marina.
Bibl.: St. Gsell, Atlas archéologique de l'Algérie, Parigi 1911, foglio 28, n. 138; J. Lassus, in La mosaïque gréco-romaine, Parigi 1966, pp. 175-189.