MASAI
Popolazione africana che abita una vasta zona tra il Kilimangiaro, il Lago Vittoria e il Lago Naivasha, spingendo le sue propaggini a nord sin verso la regione a sud del Lago Rodolfo (Colonia del Kenya e Territorio del Tanganica).
I Masai sono antropologicamente affini alle popolazioni dell'Etiopia. Sono, in grande prevalenza, pastori seminomadi, per quanto alcuni gruppi si siano adattati all'agricoltura a somiglianza dei Negri finitimi. I Masai seminomadi vivono in recinti la cui circonferenza è formata di una continua costruzione in ramaglia e fango (col tetto pianeggiante) divisa da tante pareti intermedie in più settori, in ognuno dei quali vive un gruppo di pastori. Gli agricoltori invece abitano in villaggi permanenti dello stesso tipo di quelli dei Negri.
La costituzione politico-sociale dei Masai è fondata su di un sistema di classi di età. Il ciclo è composto di tre gradi: uno iniziale, da cui si esce con la "festa della pubertà"; uno successivo "guerriero"; e un terzo grado "anziano". La "festa della pubertà" ha come suo rito principale quello della circoncisione degli iniziandi. La circoncisione, tuttavia, presso i Masai, è operata in modo diverso da quello dei popoli finitimi perché si suol anche escidere il frenulo e, d'altra parte, stirare al di sotto del glande una parte del prepuzio che viene così a formare un'escrescenza tumida. I Masai ammessi al secondo grado vivono fra loro in speciali villaggi e debbono ricavare dalla caccia (anticamente anche dalla guerra) le vittorie e i mezzi necessarî ad acquistare la promozione al grado superiore. I "guerrieri" hanno libere unioni con ragazze, cui tale costume non impedisce di sposare poi altri; non mangiano che carne, latte, miele e sangue: essi usano trarre il sangue dai loro bovini per berlo, e ne sono molto avidi. Giunti al grado di "anziani" i Masai si sposano entro la loro stessa tribù: almeno, l'endogamia era una volta strettamente osservata.
I Masai usano abiti di pelle. Uomini e donne hanno il lobo inferiore dell'orecchio inciso e adorno di enormi orecchini a spirale cui i "guerrieri" sogliono attaccare catenine di ferro. Le donne portano al collo strisce di pelle ornate di conterie.
I Masai sogliono avvolgere i loro morti in pelli, ungerli di grasso di bue e abbandonarli nella boscaglia perché le iene li mangino. È considerato di malaugurio che il cadavere non sia in tutto consumato dalle fiere. Come presso altri popoli dell'Africa orientale, i Masai considerano atto di amichevole omaggio il presentare all'ospite fascetti di erba su cui essi sputano. (Lo sputo, per le note idee magiche, è segno di benedizione). I Masai hanno avuto fama di popolo bellicoso e spesso hanno opposto una fiera, quanto inutile, resistenza agli Europei.
Lingua. - Il masai appartiene al gruppo meridionale delle lingue nilotiche; per questo rientrerebbe in ultima analisi nel gruppo camitico; C. Meinhof ritiene il masai una lingua prettamente camitica, mentre G. W. Murray lo ritiene una lingua camitizzata.
Bibl.: O. Baumann, Durch Massailand zur Nilquelle, Berlino 1864; H. Hinde, The Masai Language, grammatical notes, together with a Vocabulary, Cambridge 1901; H. Johnston, The Uganda Protectorate, Londra 1902; A. C. Hollis, The Masai, their Language and Folklore, Londra 1912: C. Meinhof, Die Sprachen der Hamiten, Amburgo 1912, pp. 184-210; G. W. Murray, Comparative Essay: the Nilotic Languages, in Journal of the R. Anthropological Institue of Great Britain and Ireland, L (1920), pp. 327-368.