Condé, Maryse (propr. Marise Liliane Appoline), nata Boucolon. – Scrittrice antillana di lingua francese (n. Pointe-à-Pitre, Guadalupa, 1937). Intellettuale poliedrica, giornalista, saggista e autrice di testi teatrali, attivamente impegnata nella denuncia dei crimini del colonialismo e della schiavitù e delle disparità di genere e razza, ha esordito tardivamente nella narrativa, affermandosi agli inizi degli anni Ottanta con la bilogia Segou. Les murailles de terre (1984; trad. it. Segù 1. Le muraglie di terra, 1988) e Segou. La terre en miettes (1985; trad. it. Segù 2. La terra in briciole, 1994), cui ha fatto seguito il fortunatissimo Moi, Tituba sorcière... (1986; trad. it. Io, Tituba, strega nera di Salem, 2001). Affabulatrice potente e fedele al vero storico pur nella libera costruzione di storie complesse e articolate narrate con un linguaggio teso ed emotivo, della sua copiosa produzione si citano ancora: La vie scélérate (1987, Premio Anaïs Nin 1988 dell’Académie française; trad. it. 2004), The children of Segu (1989); Traversée de la mangrove (1989; trad. it. 2002); Windward heights (1998); Célanire cou-coupé (2000); Histoire de la femme cannibale (2005); En attendant la montée des eaux (2010); il testo autobiografico La vie sans fard (2012; trad. it. 2019); La Belle et la Bête: une version guadeloupéenne (2013); Mets et merveilles (2015); Le fabuleux et triste destin d’Ivan et d’Ivana (2017). Nel 2018 la scrittrice è stata insignita del prestigioso New Academy Prize in Literature 2018.