Mary Poppins
La bambinaia più amata e stravagante
Una casa di benestanti, dove ci si annoia un po’: giunge la nuova Tata, Mary Poppins, e tutto cambia. Nasce così il modello di bambinaia ideale: creativa, fantasiosa, ma capace di farsi ubbidire dai bambini. È l’immagine di Mary Poppins in uno dei più popolari film di Walt Disney, tratto dal romanzo di una scrittrice spesso non citata nelle enciclopedie
Nomini Mary Poppins e subito vengono in mente parole strane di canzonette allegre. Per esempio «supercalifragilistichespiralidoso» oppure il ritornello «Con un poco di zucchero la pillola va giù». E vengono in mente immagini del film, come quella della vivacissima tata, interpretata dalla famosa attrice Julie Andrews, che si presenta nella casa della famiglia Banks volando con un ombrello e scivolando sulle ringhiere.
Siamo a Londra agli inizi del Novecento, la famiglia Banks vive in un villino di una zona elegante. Il papà è George Banks, lavora in banca, è benestante, severo e freddo; la signora Banks cerca di tenere le redini della famiglia. I due bambini, Jane e Michael, trascorrono intere giornate con la governante.
Un giorno la vecchia tata si licenzia e bisogna trovarne un’altra. Arriva Mary Poppins, con il vento dell’est: ha una valigia, guanti bianchi, un caratterino singolare. È bisbetica, mette in riga gli adulti, compreso il burbero capofamiglia signor Banks, affascina i bambini che la guardano sorpresi e incantati dalle sue magie e dal suo comportamento stravagante. Per prima cosa bisogna riordinare la cameretta dei bambini, compito che appare tutt’altro che piacevole. Invece il lavoro, che sarà svolto con la partecipazione dei due piccoli, diventa un gioco pieno di magie. Non solo, quando i bambini escono con lei incontrano, a un passo da casa, Bert che dipinge sui marciapiedi splendidi paesaggi, dentro i quali ci si può tuffare.
Ha inizio un’immersione nella fantasia, in una delle avventure più belle che l’impero di Walt Disney abbia mai prodotto (la regia del film è di Robert Stevenson, ma Disney seguì il film in tutte le sue fasi). La pellicola fu proiettata sul grande schermo nel 1964 ed è stata poi trasmessa un’infinità di volte in televisione.
Trascorrono gli anni, Mary Poppins è sempre fresca, il suo fascino sembra immortale. Qual è il suo segreto? Il segreto di Mary Poppins è quello di interpretare i sogni dei bambini, sempre pronti a lasciarsi trasportare da chi propone trasgressioni al vivere quotidiano. Ma interpreta anche le richieste degli adulti benestanti, che sono disposti a far sì che i propri ragazzi possano vivere avventure ricche di fantasia, purché queste avventure, queste trasgressioni rimangano all’interno di alcuni limiti: un mondo pulito, rigoroso, attivo, vivace: come quello di Mary Poppins, appunto.
È stato il film disneyano a divulgare l’immagine della straordinaria tata. Molti nemmeno sanno che il personaggio di Mary Poppins era stato creato dalla scrittrice Pamela Lyndon Travers (il suo vero nome era Helen Lyndon Goff), nata forse nel 1902 in Australia, vissuta tra Irlanda, Inghilterra e Stati Uniti lavorando come ballerina, attrice, lettrice nei college, conferenziera. Negli anni Sessanta restò a lungo tra gli Indiani d’America, i Navajo. Morì nel 1996.
Travers era molto gelosa delle sue opere, non amava che venissero sceneggiate per il cinema o il teatro. Mary Poppins era comparso per la prima volta nel 1934 in Inghilterra e, a seguito dei discreti consensi di pubblico ottenuti, Travers scrisse altri romanzi con lo stesso personaggio. Scrisse anche racconti, ma mai per i bambini. Anzi ha dichiarato che secondo lei tutti i bei libri per i ragazzi sono anche libri per gli adulti e i bei libri per adulti sono anche libri per i ragazzi.
Durante la Seconda guerra mondiale Disney contattò la scrittrice per fare un film su Mary Poppins, ma senza successo. Tornò alla carica nel 1960. Questa volta le trattative ebbero successo, ma Travers ottenne condizioni eccezionali che Disney di regola non accettava: la revisione della sceneggiatura in tutti i suoi dettagli.
Soltanto nel 1994 Travers accettò che Mary Poppins divenisse un musical per il teatro.