MARTIROLOGIO
(XXII, p. 460).
Nei loro calendari le varie chiese aggiunsero ben presto anche nomi di martiri che appartenevano a chiese vicine, o con cui erano in relazione. Alcune notavano i fondatori dei titoli presbiterali. I soli martirologi locali rimasti sono il Feriale romano del Cronografo del 354, il frammento del calendario gotico conservato nella Bibbia di Ulfila, il Calendario di Ossirinco per gli anni 535-36, il Calendario della chiesa di Cartagine (sec. VI), il Calendario della chiesa di Tours conservato nell'Historia Francorum di Gregorio di Tours.
Si formarono poi dei martirologi estesi ad una o più provincie, i martirologi generali, che, quando siano estesi a tutta la Chiesa, si chiamano universali. Essi attingono non solo a calendarî, ma a cronache, a racconti agiografici, il più delle volte destituiti di fondamento.
Il più antico martirologio generale rimasto, il Breviarium Syriacum del codice Ms. Add. 12.150 del British Museum, riassume in siriaco un perduto martirologio orientale in greco. L'universale Martyrologium Hieronymianum fu composto in Italia verso la metà del sec. V, ma noi ne abbiamo solo, in due famiglie di manoscritti, un testo gallico, forse di Auxerre, con alterazioni ed ampliamenti, che risale alla fine del secolo VI o agl'inizî del VII. Vi rifluiscono il martirologio generale delle chiese d'Oriente, posteriore a quello da cui deriva il Breviarium Syriacum, i calendarî delle chiese di Roma e di altre italiane, di Cartagine, liste di martiri africani, martirologi locali della Gallia. Il Martirologio geronimiano originario aveva elementi narrativi, ma non si può determinare in qual misura. Conviene distinguere, a proposito di esso, l'edizione di G. B. de Rossi e L. Duchesne (Acta Sanctorum, novembre, II, Bruxelles 1894), dalla revisione del testo, a cura di H. Quentin, e dal commento di H. Delehaye, nella pars posterior dello stesso tomo (ivi 1931).
I martirologi "storici" hanno ricevuto questo nome, perché hanno qualche particolare sulla vita del martire o del santo. Quello di Beda si può considerare come il loro capostipite: non si può decidere se a sua volta abbia avuto un precursore. Attinge, con precisione, al Geronimiano e a Passiones; a esso risalgono quelli del sec. IX, tra i quali il Martirologio dello pseudo Floro, che pur tra confusioni conserva notizie derivate da calendarî locali della Francia sud-occidentale, e la redazione lionese scoperta da H. Quentin nel ms. lat. 13.879 della Bibliothèque Nationale di Parigi.
Dal Martirologio di Adone che ha aggiunto sviluppi leggendarî, errori e falsi, deriva quello di Usuardo, fonte prima del Romano. Questo, dalla revisione di C. Baronio e dei suoi collaboratori, che cercarono di aumentare il più possibile il testo, uscì peggiorato; né tiene conto degli studî critici l'edizione vaticana del 1922 (pubblicata nel 1924).