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SCILLITANI, MARTIRI

Enciclopedia Italiana (1936)
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SCILLITANI, MARTIRI


. Gli Atti dei martiri scillitani, a noi pervenuti in duplice redazione, greca e latina, ma redatti originariamente in latino, sono il documento più antico attestante con sicurezza la diffusione del cristianesimo nell'Africa Romana. Il documento è d'indiscussa autenticità.

Gli Atti riferiscono che un gruppo di 12 cristiani proveniente da Scilli (località non identificata della Numidia): sette uomini (Sperato, Narzalo, Cittino, Veturio, Felice, Aquilino, Letanzio) e cinque donne (Donata, Vestia, Ianuaria, Generosa e Seconda), il 17 luglio 180, furono condotti a Cartagine davanti al proconsole Saturnino dell'Africa, per rispondere della loro fede cristiana. Alle domande, formulate con tono conciliante dal proconsole, Sperato risponde con grande fierezza: "ego imperium huius saeculi non cognosco". Saturnino offre agli imputati trenta giorni di tempo per riflettere: essi rifiutano. Viene emanata allora la sentenza con la quale i 12 imputati (probabilmente dei 12 nomi 6 furono aggiunti in un secondo momento e non dovettero far parte del gruppo dei martiri del 17 luglio) "ritu christiano se vivere confessos, quoniam oblata sibi facultate ad Romanorum morem redeundi obstinanter perseveraverunt, gladio animadverti placet". Va ricordato, come particolare del più alto interesse per lo studio della diffusione e dell'origine della traduzione latina del Nuovo Testamento, che, a domanda del proconsole, Sperato afferma di avere con sé "libri et epistulae Pauli viri iusti".

Il testo migliore edito da J. Armitage Robinson, nel fasc. 2 del vol. I dei Textes and studies, Cambridge 1891, e da G. Krüger, in R. Knopf, Ausgewählte Märtyrerakten, 3ª ed., Tubinga 1929, p. 28 segg. (con ampia bibliografia). Vedi inoltre, Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I A, col. 819 segg.

Vedi anche
Quinto Settimio Florente Tertulliano (lat. Quintus Septimius Florens Tertullianus). - Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei più grandi scrittori della letteratura latina, nella ... Dionìsio papa, santo Dionìsio (o Dionigi) papa, santo. - Successore di Sisto II, romano di nascita, resse la Chiesa dal 22 luglio 259 al 26 dic. 268, nel tranquillo periodo dell'impero di Gallieno. Di lui è celebre il carteggio con Dionigi d'Alessandria, sulla dottrina della Trinità contro Sabellio, che negava la reale distinzione ... Cipriano ‹-i-à-›. - Nome di alcuni santi. 1. Cipriano di Cartagine (lat. Caecilius Cyprianus qui est Thascius). - Vescovo di Cartagine e padre della Chiesa (Cartagine 205 circa - ivi 258). Retore, convertito circa quarantenne al cristianesimo, fu presto ordinato sacerdote e vescovo (249). Scoppiata (250) la persecuzione ... Mònica, santa Mònica (o Mònnica), santa. - Madre (Tagaste 331 - Ostia 387) di s. Agostino. Andata sposa al pagano Patricio (che prese il battesimo nel 371), ebbe nella formazione spirituale del figlio un'influenza decisiva, come egli stesso testimonia nelle Confessioni: ne vide con dolore profondo il primo allontanarsi ...
Vocabolario
martìrio
martirio martìrio (ant. o poet. martìre, martìro) s. m. [dal lat. tardo martyrium, gr. μαρτύριον, propr. «testimonianza»; v. màrtire]. – 1. In senso stretto, la morte violenta o le sofferenze subìte e accettate da un cristiano pur di non...
martirare
martirare v. tr. [der. di màrtire] (io martìro, ecc.), ant. – Martirizzare: vidi genti accese in foco d’ira Con pietre un giovinetto ancider, forte Gridando ... «Martira, martira!» (Dante, con riferimento alla lapidazione di s. Stefano);...
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