KNOLLER, Martino
Pittore, nato l'8 novembre 1725 a Steinach presso il Brennero, morto il 24 luglio 1804 a Milano. Studiò con Paolo Troger all'Accademia di Vienna. Nel 1755 si recò a Roma, dove frequentò il Winckelmann e il Mengs, e copiò le opere degli antichi. Nel 1758 fu chiamato a Napoli dal conte Firmian, che l'anno appresso lo mandò a Milano perché decorasse il Palazzo Vigoni. Tornato a Roma, vi rimase sino al 1765, quando passò a Milano come pittore di corte. Ma quasi ogni estate si recava nel Tirolo e nell'Alto Adige a decorarvi chiese e palazzi; così nel convento di Ettal, 1769; a Neresheim, 1770-75; nel chiostro di Gries di Bolzano, 1772-75; nel palazzo Taxis d'Innsbruck, 1785-86. Nel 1790-91 fu a Vienna; e tornato a Milano fu nominato nel 1793 professore all'Accademia, da cui si ritirò nel 1803.
Tra le sue molte opere sono da ricordare: a Milano nel Palazzo Litta, il Congresso degli Dei; nel Palazzo Greppi, tre soffitti; nel Palazzo reale, due soffitti; a Brera, l'autoritratto; a Trento in S. Martino, due pale d'altare, ecc.
L'opera del K. si esplicò particolarmente negli affreschi, nei quali si dimostra ancora legato alla grande tradizione barocca, sorta in Austria dietro l'impulso dei maestri italiani. Sotto l'influsso degl'ideali neoclassici, il K. modificò in seguito il suo stile: fu più composto nel raggruppare le figure, più chiaro nell'intonazione; ma anche in questa seconda fase la sua pittura mantiene, per la luminosità degli effetti e per la larghezza di fattura, vivi contatti con la tradizione barocca. Come ritrattista, rivela minore vivacità e, specie negli ultimi tempi, alcunché di compassato e accademico. Migliori i suoi ritratti arieggianti la maniera delicata del Mengs, il cui stile egli cercò spesso di seguire.
Bibl.: H. Hammer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXI, Lipsia 1927 (con la bibl. precedente); E. Glaussen, Memorie della vita e delle opere di M. K., ecc., Milano 1838; G. Nicodemi, La pittura milanese dell'età neoclassica, Milano 1915; J. Weingartner, Kunstdenkmäler des Etschlandes, Vienna 1923-29, voll. 4.