Martino IV
Simone de Brion, francese, già canonico e tesoriere della Chiesa di Tours (perciò sia in Pg XXIV 22 che in Villani Cronica VII 58 e 106, è detto dal Torso), cancelliere del re Luigi IX di Francia (1260), cardinale (1261), legato per le trattative con Carlo d'Angiò del 1264, fu papa dal 22 febbraio 1281 al 28 marzo 1285, succedendo a Niccolò III.
Eletto pontefice dopo una vacanza di sei mesi, turbata dalle rivalità fra gli Annibaldi e gli Orsini e dalle mene di Carlo d'Angiò, che finì per diventare arbitro del conclave, M. fiancheggiò la politica angioina attirandosi, a dispetto delle sue buone intenzioni, l'ostilità degl'Italiani. L'insurrezione del Vespro (marzo 1282) che ebbe sanguinose ripercussioni anche a Roma e contro la quale prese posizione, lo costrinse a riparare a Montefiascone, donde scomunicò Pietro d'Aragona che aveva detronizzato Carlo d'Angiò. Poi soggiornò a Orvieto, città della Pieve e Perugia: in quest'ultima città morì e fu sepolto.
La politica di M. ebbe dolorose conseguenze in tutta Italia, dove i ghibellini rialzarono la testa e vennero a quelle violenze acerbamente biasimate da D., il quale riversa l'animosità che doveva ispirargli la politica di M. nella feroce ironia con cui ricorda un aspetto collaterale del suo carattere: peccato di gola. Egli, infatti, accogliendo la diceria che M. fosse morto in seguito a un'indigestione di anguille, di cui era ghiotto, lo pone tra i golosi, mentre purga per digiuno / l'anguille di Bolsena e la vernaccia (Pg XXIV 20-24).
Il Villani (VII 58) scrive che M. " molto fu magnanimo e di grande cuore ne' fatti della Chiesa "; altri attestano che lasciò fama di sant'uomo, benché troppo ligio a Carlo d'Angiò; nel Chronicon di Francesco Pipino (Muratori, Rer. Ital. Script. IX 727) leggiamo che alla sua morte sarebbero stati composti questi due versi: " Gaudent anguillae, quia hic iacet ille / qui quasi morte reas escoriabat eas "; notizia che ritroviamo anche nel postillatore del cod. Cassinese che aggiunge: " faciebat coqui anguillas lacus Bolsenae in vernaccia, unde super eius sepulcro fertur quod sunt isti duo versus... ". I commentatori antichi riportano tutti con più o meno particolari queste dicerie che, in mancanza di altri riscontri, non possono dirsi senza fondamento.
Bibl.- Les Registres de Martin IV, in Bibliothèque des Écoles françaises d'Athènes et de Rome, Parigi 1891 (solo fino al 1284); E. Choullier, Recherches sur la vie de Martin IV, in " Revue de Champagne " IV (1878) 15-30; F. Gregorovius, Storia della città di Roma nel medio evo, trad. ital., IX, Roma 1942, 251-264; J. Gay, Notes sur le seconde royaume français de Sicile et la papauté d'Urban IV à Boniface VIII (1261-1302), in Mélanges Iorga, Parigi 1933; S. Runciman, The Sicilian Vespers. A history of the Mediterranean World in the later thirteenth Century, Cambridge 1958. In particolare per D. e M. vedi F. NOVATI, in Lett. dant. 1159-1160.