DELLA VALLE, Martino
Nacque in Monferrato, probabilmente intorno alla metà del sec. XV; le uniche notizie biografiche su di lui si ricavano dalla sua attività di tipografo, operoso nel penultimo decennio del sec. XV. Nel 1481 infatti il D. pubblicò un'edizione di Persio a Saluzzo, città di scarsa produzione editoriale, e in cui, come a Pinerolo e a Casale, la stampa non ebbe molta fortuna, dopo esservi stata introdotta da Giovanni Fabi, che, nel 1479, vi aveva pubblicato l'Interpretatio in Alexandrum di Facino Tiberga.
A quanto ci è dato sapere, a Saluzzo il D. fu stampatore di quella sola opera, appunto il testo di Persio, che apparve il 10 febbr. 1481 "arte et impensis Martini de la Valle", corretto ed emendato "diligenti opera egregii virì Iohannis Gauterii rectoris scholaruin Saluciensis". Il fatto che i caratteri, gotici, di questa edizione di Persio, ad evidente scopo didattico, siano gli stessi di un'edizione di Boezio, apparsa a Pinerolo nel 1479 nella tipografia di Giacomo de' Rossi, testimonia la stretta connessione esistente a quel tempo fra i piccoli tipografi piemontesi.
Il D. si ritrova attivo, anni dopo, e cioè fra il 1488 e il 1489, a Pavia, dove evidentemente si era trasferito, attratto dall'importanza dello Studio e dalla vasta e notevole attività editoriale che si era andata diffondendo in quella città proprio in stretta relazione con l'insegnamento universitario che vi si svolgeva.
Così, a Pavia il 30 sett. 1488 il D. stampò - sempre in caratteri gotici - il Commentarium t'n libris Aristotelis "De anima" di s. Tommaso; il 5 nov. 1488 il De sensu composito et diviso di Paolo Della Pergola; il 3 dic. 1488 l'Expositio super libris Aristotelis "De generatione et corruptione" di s. Tommaso; il 3 ag. 1489 il De consanguinitate et affinitate di Stefano Costa; il 20 ag. 1489 il De ludo dello stesso Costa, che già era stato impresso a Pavia nel 1478 da Francesco da San Pietro. Si tratta di una produzione assai circoscritta e sicuramente legata alle discipline universitarie insegnate a Pavia, e quindi al relativo mercato librario studentesco.
Non risulta che il D. abbia stampato altre opere dopo il 1489; non si conoscono né il luogo né l'anno della sua morte.
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