ALFIERI, Martino
Nato a Milano nel novembre 1590, era figlio del giureconsulto Giacomo e fratello di Andrea, divenuto nel 1637 senatore della città. Frequentò il locale collegio dei gesuiti e compì quindi gli studi di diritto nell'università di Pavia, laureandosi in utroque iure.Abbracciata la carriera ecclesiastica, si recò a Roma, ove fu ordinato sacerdote il 15 apr. 1623; nel 1627 fu nominato vicario di S. Maria Maggiore, mentre m Curia divenne in breve referendario delle Due Segnature e consultore del S. Uffizio. Inquisitore e visitatore apostolico di Malta dal 1631, fu chiamato nel 1634 a ricoprire la carica di nunzio a Colonia con il compito di amministrare anche la nunziatura di Fiandra rimasta senza titolare. Per quest'ultima, tuttavia, Roma provvide in modo diverso, mentre l'A. raggiungeva la propria sede. Il 21 agosto, intanto, al fine di conferirgli maggiore prestigio ed autorità, era nominato vescovo di Isola in Calabria.
Per quasi cinque anni diresse la propria nunziatura, risiedendo prima a Liegi, come già il suo predecessore, e poi, dopo l'arrivo a Colonia del cardinal legato Ginetti, nel 1636, in quest'ultima città. Ebbe ad affrontare il difficile conflitto politico fra la città di Liegi e l'elettore Ferdinando di Baviera, aggravatosi proprio in quegli anni anche per il ricorso dei contendenti ai due gruppi avversi, guidati dalla Francia e dalla casa d'Asburgo. L'A. si sforzò, secondo le istruzioni di Roma, di seguire una politica di stretta neutralità, insistendo per una pacifica intesa fra le parti, ma, non dotato delle eccezionali qualità richieste dalla situazione e a motivo della sua stessa presenza in Liegi, fu oggetto di critiche vivaci e dovette giustificare a Roma la propria condotta. Lasciata Liegi per Colonia, si tolse tempestivamente da più gravi frangenti proprio allorché l'assassinio del borgomastro La Ruelle acuiva i contrasti. Anche in materia ecclesiastica ebbe ad affrontare delicate controversie, come quella per i canonicari di Maastricht, mostrando, però, maggiore abilità e ottenendo buoni risultati per la S. Sede.
Ai primi del 1639 fu nominato arcivescovo di Cosenza, mentre era destinato a succedergli a Colonia Fabio Chigi, del quale egli attese l'arrivo, partendo per l'Italia nell'agosto; il 15 novembre era annoverato fra i vescovi assistenti al soglio. Prese possesso della sua Chiesa per procura il 10 giugno 1640 e il 10 settembre ebbe assegnato il palio; recatosi di persona a Cosenza solo nel marzo 1641, governò la diocesi per pochi mesi, poiché ai primi di agosto di quell'anno era già morto. Fu sepolto nella cattedrale.
La corrispondenza della nunziatura dell'A. è pubblicata da W. Brulez, Correspondance de M. A.(1634-1639),in Analecta vaticano-belgica,s. 2, sect. B. - Nonciature de Cologne,I, Bruxelles-Rome 1956. Contiene utili notizie sugli avvenimenti di Liegi; è di scarso valore, invece, per le relazioni internazionali.
Bibl.: D. Taccone-Gallucci, Cronotassi dei metropolitani, arcivescovi e vescovi della Calabria,Tropea 1902, pp. 59,86; H. Biaudet, Les nonciatures apostol. permanentes iusqu'en 1648,Helsinki 1910, pp. 228, 250; P. Gauchat, Hierarchia catholica...,IV, Monasterii 1935,pp. 171, 210; W. Brulez, Correspondance de Richard Pauli-Stravius (1634-1642),Bruxelles-Rome 1955, p. 123; F. Russo, Storia della arcidiocesi di Cosenza,Napoli 1958, pp. 499 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,II, col. 411.