NIEMÖLLER, Martin
Ecclesiastico evangelico tedesco, nato il 14 gennaio 1892 da Johann Heinrich, teologo luterano. Ufficiale di marina durante la prima Guerra mondiale (comandava il sommergibile che bombardò Porto Corsini nel 1915) entrò, dopo la sconfitta, nell'attività ecclesiastica, e presto divenne pastore della chiesa di Berlino-Dahlem, di dove fu uno dei principali animatori della Bekenntniskirche (v. luteranesimo in questa App.). La sua opposizione al nazionalsocialismo, benché strettamente limitata all'ambito religioso e teologico (dommatico), fu intransigente, energica e conseguente, tanto da costargli l'arresto (10 luglio 1937), unico. mantenuto di tanti fatti allora tra ecclesiastici, il processo (febbraio 1938), concluso con l'assoluzione, e la detenzione nei campi di concentramento di Sachsenhausen e, dal 1941, di Dachau. Liberato dalle truppe alleate nel 1945, si è dedicato a una intensa attività di riedificazione morale e religiosa, con una predicazione penitenziale che non sembra avere avuto efficacia fuori del campo strettamente luterano, per la rigorosa e profonda confessione della "colpevolezza" del proprio popolo, e per il contemporaneo rifiuto di una condanna specificamente politica del nazionalismo e dell'imperialismo germanico. Durante la guerra pare facesse domanda di essere arruolato di nuovo come sommergibilista.
Bibl.: A. Frey, Le culte de l'état et le témoignage de l'Église, Ginevra 1943.