Chimico (Wernigerode 1743 - Berlino 1817); esercitò prima la professione di farmacista, poi si dedicò alle ricerche chimiche, e (dal 1810) insegnò a Berlino. Tra i primi in Germania a seguire e divulgare le teorie antiflogistiche di A.-L. Lavoisier, di cui adottò la nuova nomenclatura nella farmacopea. Introdusse nei metodi di analisi quantitativa i criterî di accuratezza e di esattezza derivati dalla sua esperienza di farmacista e può essere considerato uno dei fondatori della chimica analitica: alcune metodiche da lui introdotte, come la tecnica della costanza di peso tramite calcinazione per la preparazione di prodotti puri per via gravimetrica, sono tuttora impiegate. Analizzò con accuratezza centinaia di minerali e scoprì diversi nuovi elementi: l'uranio (1789), lo zirconio (1789) e, insieme a J. J. Berzelius, il cerio (1803). Ricerche altrettanto accurate lo portarono a confutare la scoperta di alcuni presunti elementi. Scrisse Beiträge zur chemischen Kenntniss der Mineral-Körper (6 voll., 1793-1810) e il diffuso dizionario Chemisches Wörterbuch (4 voll., 1807-10, 4 voll. di supplemento, 1815-19).