HEIDEGGER, Martin (XVIII, p. 433; App. II, 1, p. 1181)
Filosofo tedesco, morto a Messkirch il 26 maggio 1976. Dopo le analisi fenomenologico-esistenziali di Sein und zeit e della prima fase del suo pensiero, H. è andato sempre più evolvendo verso una prospettiva ontologico-linguistica che si distingue dall'esistenzialismo respingendone i tratti umanistici e antropocentrici (è la cosiddetta "svolta" del Brief über den Humanismus del 1946) e prestando particolare attenzione all'arte e al linguaggio come "accadere" della verità e "dimora dell'essere".
Questo nel quadro di una valutazione complessiva della storia della civiltà occidentale per molti aspetti vicina a quella di Nietzsche (a cui H. ha dedicato una serie di lezioni che sono tra gli scritti più importanti di questa fase del suo pensiero); ma da Nietzsche egli si differenzia perché nel suo tentativo di superare il nichilismo e fondare nuovi valori scorge ancora una manifestazione di quella volontà di potenza che è stata alla base dell'intera scienza e tecnica moderna e che ha le sue radici più profonde nella metafisica come oblio dell'essere o meglio della "differenza ontologica" tra l'essere e gli enti. A partire da Platone infatti il pensiero occidentale ha identificato la verità con il giudizio e ha ridotto il nulla a semplice negazione, operazione logica. In tal modo non ha più potuto cogliere il legame originario tra l'essere e il nulla né, di conseguenza, distinguere tra l'essere e gli enti, e ha cercato la verità unicamente nell'intelligibilità degli enti dati nella loro "presenza". Il pensiero si è così ridotto a "rappresentazione" e riproduzione degli enti (di cui appunto la tecnica è l'esito più coerente e non uno strumento neutrale), invece di assolvere alla funzione di ascolto della verità dell'essere quale "accade" storicamente nel linguaggio in un processo ermeneutico sempre aperto, sempre "per via" e al tempo stesso profondamente radicato in quel che dalla metafisica è stato dimenticato o è rimasto non detto.
Opere principali: Vom Wesen der Wahrheit, Francoforte sul Meno 1943, 19492 (trad. it. Milano 1950); Erläuterungen zu Hölderlins Dichtung, ivi 1944, 19512; Ueber den Humanismus, ivi 1949 (trad. it. parz. Firenze 1953); Holzwege, ivi 1950 (trad. it. Firenze 1968); Einführung in die Metaphysik, Tubinga 1953 (trad. it. Milano 1968); Der Satz vom Grund, Pfullingen 1956; Unterwegs zur Sprache, ivi 1959 (trad. it. Milano 1973); Nietzsche, 2 voll., ivi 1961; Schellings Abhandlung über das Wesen der menschlichen Freiheit, Tubinga 1971.
Bibl.: È in corso di pubblicazione la Gesamtausgabe, Francoforte sul Meno 1975 segg.; utili bibliografie: H. M. Sass, Heidegger-Bibliographie, Meinseheim a. Glan 1968, e G. Vattimo, Storia della critica e Bibliografia, in Introduzione a Heidegger, Bari 1971, pp. 143-64 e 165-90. Tra gli studi più recenti: O. Pöggeler, Der Denkweg M. H.s, Pfullingen 1963, e l'importante raccolta: Heidegger. Perspektiven zur Deutung seines Werks, a cura di O. Pöggeler, Colonia-Berlino 19702.