CHEMNITZ (Chemnitzius, Kemnitz), Martin
Teologo luterano, nato il 9 novembre 1522 a Treuenbrietzen (Brandeburgo), morto a Brunswick l'8 aprile 1586. Accolto dal suo parente Giorgio Sabinus (Schüler), genero di Melantone, lo seguì a Wittenberg, ove incontrò il celebre teologo. Entrò in lotta con l'Osiandro. Succeduto al sopraintendente del Brunswick, Joachim Morlin, ebbe parte importantissima nella propagazione del luteranesimo e nelle controversie teologiche, tentando di mettere d'accordo le varie correnti, sulla base della fedeltà alla dottrina di Lutero, tanto da giustificare il soprannome di alter Martinus.
Il C. difese la presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche (Repetitio sanae doctrinae de vera praesentia, Lipsia 1561, De duabus naturis in Christo, Jena 1570; 2ª ed., 1578 segg.), sostenendo, insieme con la dottrina luterana dell'ubiquità, una presenza relativa della natura gloriosa di Cristo, dipendente dalla sua volontà (multivolipraesentia); combatté il "criptocalvinismo", nonché i gesuiti e cattolici (Examen Concilii tridentini, Francoforte 1565-1573). Tra le altre opere sono da ricordare i Loci theologici, commento all'opera di Melantone (Francoforte 1591).
Bibl.: Schmid e J. Kunze, in Realencykl. für protest. Theol. u. Kirche, 3ª ed., III, s. v. (cfr. XXIII, p. 298); R. Mumm, Die Polemik des M.C. gegen das Koncil von Trient, Lipsia 1905; R. Seeberg, Lehrbuch der Dogmengeschichte, IV, i, 3ª ed., Erlangen-Lipsia, pp. 522 segg.; E. Buonaiuti, Lutero ecc., Bologna [1926], pp. 403, 425, 431.