MARTIAL d'Auvergne
Scrittore francese, nato a Parigi circa il 1430, morto il 13 maggio 1508. Fu procuratore presso il tribunale di Parigi e notaio allo Châtelet.
In giovinezza scrisse gli Arrêts d'Amour, cioè 51 giudizî, in prosa, su casi amorosi, applicando le formule e procedure giuridiche e inserendo aneddoti piacevoli; ripigliava così la maniera dell'Échiquier d'Amour del Blosseville e del Parlement d'Amour di Alain Chartier. Il libro, stampato fin dal sec. XV, ebbe fortuna, e gli si accompagnò in seguito il commento di un giureconsulto, Benoît le Court (Lione 1538); fu noto a Jean de Nostredame, che se ne valse nel foggiare la favola erudita delle Corti d'Amore (v. corte, XI, p. 547). Il 24 giugno 1466, M., per alienazione mentale, si buttò dalla finestra e si spezzò una gamba; rinsavito, rinnegò i "libri d'amore e di vanità" e si diede a comporre poesie di carattere più grave: le Vigiles de Charles VII, terminate prima del 1484 (1ª ed., 1494) e le Louanges de la Vierge Marie (1ª ed., 1492).
Bibl.: Le poche notizie biografiche, nella prefaz. a L'Amant rendu cordelier à l'observance d'Amour, Parigi 1881 (l'attribuzione, però, di questo poemetto a M. non appare fondata: cfr. A. Piaget, in Romania, XXXIV, 1905, p. 416 segg.); W. Söderhjelm, La Nouvelle franç. au XVª siècle, Parigi 1910; L. Götz, M. d'A.: Les Arrêts d'Amour, in Frankfurter Quellen u. Forschungen, I, 1932.