martalismo
s. m. L’eccesso di attivismo, proprio del racconto evangelico di Marta, sorella di Lazzaro.
• Francesco incontra la Curia romana per gli auguri natalizi e, al posto dei consueti bilanci di fine anno, snocciola con la pacatezza di chi sa di che cosa parla le quindici malattie da cui emendarsi. [...] Poi ci sono le malattie dell’eccessiva operosità (il «martalismo» che viene da Marta, nei Vangeli la sorella di Maria e, a differenza di questa, troppo occupata nelle faccende domestiche) e dell’«impietrimento» mentale e spirituale, di quelli che «si nascondono sotto le carte diventando “macchine di pratiche” e non uomini di Dio». (P. R., Repubblica, 23 dicembre 2014, p. 24, Cronaca) • Nel discorso alla Curia Romana del 22 dicembre 2014, Francesco, tra i peccati curiali, ha inserito anche il martalismo, cioè l’atteggiamento di chi fa come Marta, la sorella di Lazzaro: si dà un gran da fare, ma si perde la parte migliore, cioè le parole di Gesù. (Mimmo Muolo, Avvenire, 26 marzo 2015, p. 3, Idee) • papa Francesco ha inventato anche aggettivi e sostantivi: da «memorioso», cioè «pieno di memoria», riferito alla preghiera, a «martalismo», per indicare l’eccesso di attivismo, l’atteggiamento di chi fa come Marta, la sorella di Lazzaro, che si dava tanto da fare ma finiva per perdere la cosa più importante, cioè le parole di Gesù. (Valeria Della Valle, Corriere della sera, 13 marzo 2017, p. 20, Cronache).
- Dallo spagn. martalismo, derivato da un non attestato agg. *martal (derivato a sua volta dal nome proprio Marta) con l’aggiunta del suffisso -ismo, sul modello già documentato di marialismo (derivato dal nome proprio María).
> bergoglismo.