GRAHAM, Marta
Danzatrice, coreografa, attrice e regista teatrale, nata a Pittsburgh l'11 maggio 1900. Studiò con T. Shawn e Ruth St. Denis e rimase nella loro compagnia, i Denishawn dancers, fino al 1923. Passò poi a compagnie di rivista e di varietà e infine fu chiamata a dirigere la Eastman School of Music. Nel 1927 fondò la Marta Graham School of Contemporary Dance, i cui allievi andarono a formare una sua compagnia, che tuttora dirige. Si è affermata a livello internazionale fin dagli anni Cinquanta per la qualificazione tecnica dei suoi danzatori e l'impegno delle sue coreografie. Sulla base della sua tecnica della modern dance, che è un'evoluzione della danza libera centro-europea iniziata da I. Duncan, e che si fonda sui principi di contraction/release e fall/recovery, la G. esprime con i suoi dance plays l'angoscia e i problemi dei nostri tempi, collegati ai grandi miti del passato e rivissuti attraverso la moderna psicoanalisi (Primitive misteries, 1931). Affronta inoltre temi biblici, temi folclorici, sociali e politici, spesso profondamente legati alla cultura americana (Chronicle, 1936; Letter to the world, 1942; Appalachian spring, 1944; Cave of the heart, 1946; The archaic hours, 1969; Lucifer, 1975). Le sue teorie sono fondamentali per la danza moderna americana, e il suo rigoroso lavoro di maestra e coreografa ha formato tutta una generazione di danzatori fra i quali figurano i massimi esponenti della danza moderna americana, da E. Hawkins a B. Ross a P. Taylor.
Bibl.: B. Morgan, M. G., sixteen dances in photographs, New York 1941; O.F. Regner, Das Ballettbuch, Francoforte 1954; L. Leatherman, M. Graham, New York 1966; M. Armitage, M. Graham, in Dance Horizons, ivi 1966; I. Lidova, M. Graham, in Saisons de la danse, Parigi, giugno 1969; J. Percival, Modern Ballet, Londra 1970.