Mars Express
Missione spaziale dell’ESA lanciata da Baikonur (Kazakhstan) il 2 giugno 2003 con l’obiettivo di esplorare Marte, in particolare l’atmosfera, le caratteristiche geologiche e la superficie; è la prima missione europea diretta verso il Pianeta rosso. La sonda orbitante è entrata nell’orbita di Marte il 25 dicembre 2003; nello stesso giorno il lander Beagle 2, sganciato sei giorni prima, è atterrato su un vasto e pianeggiante bacino (Isidis Planitia) per sondare il sottosuolo alla ricerca di tracce d’acqua (a testimonianza di una possibile vita passata), ma ha fallito i contatti con la sonda madre e con i radiotelescopi terrestri, ed è stata quindi dichiarata persa. Grazie alla strumentazione a bordo, in particolare al radar MARSIS (Mars advanced radar for subsurface and ionosphere sounding) e alla camera ad alta risoluzione HRSC (High resolution stereo camera), anche dalla sonda orbitante è stato possibile investigare gli strati al di sotto della superficie di Marte. Mars Express ha rilevato la presenza di acqua, sotto forma di ghiaccio, al polo sud del pianeta, e di vapore acqueo nella sua atmosfera. Terminato il periodo previsto di attività, corrispondente a un anno marziano (687 giorni terrestri), la missione è stata ulteriormente estesa fino al maggio 2009. La sonda ha inviato diverse nitide immagini della superficie marziana: tra le ultime osservazioni, particolarmente interessanti sono le riprese del marzo 2008 dell’equatore di Marte, effettuate da circa 300 km di altezza: si nota un bacino (Hebes Chasma) profondo 8 km e senza sbocchi situato nella Valle Marineris (il Grand Canyon di Marte), un immenso sistema di canyon che si pensa siano stati prodotti da un flusso impetuoso di acqua. Al centro del bacino (localizzato approssimativamente alle coordinate 1° N e 282° E) si trova una montagna alta più di 7000 m con strati di roccia sovrapposti esposti all’erosione, che forse costituiscono i resti di un più vecchio altopiano, di sedimenti lacustri o di rocce vulcaniche.