MARRUVIUM (v. vol. IV, p. 876)
Il centro antico, su cui si è impostata la moderna cittadina di S. Benedetto dei Marsi dopo il terremoto del 1915, aveva forma regolare con uno schema viario ortogonale che non risulta coincidente con gli assi ripresi in occasione della ricostruzione più recente. Infatti i numerosi, anche se frammentari, ritrovamenti seguiti ai lavori per la messa in opera di infrastrutture che intaccano i livelli antichi caratterizzati da quote poco profonde, hanno permesso di identificare alcune strade della città romana e di tracciare in varîe zone il quadro funzionale antico.
L'andamento di M. si adeguava alla costa orientale del lago Fucino su cui affacciava con un sistema di basse terrazze: nel tessuto della viabilità spiccavano sensibili varîanti altimetriche, con strade che dovevano scendere verso la zona portuale mentre altre, di notevole ampiezza (fino a 30 piedi comprese le crepidini da 5 piedi ognuna), collegavano il centro con un percorso circumlacuale.
Gli isolati presentano dimensioni differenziate che vanno dal quadrato al rettangolare, ma con evidente caposaldo per un piano programmatico di due actus (c.a 70 m), misura ricorrente nei centri di fondazione che si pongono nel piano dell'urbanizzazione della Regio IV augustea tra la fase successiva alla guerra sociale e la fine dell'età repubblicana.
In area centrale fu individuata la presenza del Capitolium, ma nella zona, già intaccata da costruzioni medievali (S. Sabina) e ora soggetta a ristrutturazioni, non restano tracce del principale edificio cultuale della città. Più cospicui sono i rinvenimenti di edifici pubblici (terme, basilica?) e di domus con resti di pitture parietali e pavimenti decorati a mosaico. Contrariamente a quanto spesso detto, non si ha notizia delle fortificazioni, dovendosi attribuire a muri di terrazzamento urbano i lacerti in opera incerta o quasi reticolata trovati crollati o riutilizzati. Riguardo agli edifici per spettacolo, mentre resta ignota la localizzazione del teatro - che sembra peraltro attestato con buona certezza da rinvenimenti statuari - l'anfiteatro, datato agli inizî del I sec. d.C., è visibile in una valle a E della città, con le gradinate originariamente poste a foderare il pendio naturale e oggi quasi completamente asportate; si conserva uno dei due accessi sull'asse maggiore collegato al muro esterno dell'ellisse in opera reticolata. Nonostante i resti tardo-repubblicani documentino una vasta edificazione, i nuclei di maggior significato architettonico sembrano appartenere al periodo traianeo, quando anche questo centro dovette risentire degli interventi generalizzati nell'area fucente, finalizzati alla politica di bonifica del lago già inizîata con Claudio.
Titoli epigrafici che ricordano la splendidissima civitas Mars. Marr. confermano restauri e ristrutturazioni attribuibili all'avanzato IV sec. d.C. in base a rinvenimenti monetali: parimenti agli anni 350-380 vanno riferiti allacci e inserimenti nella rete fognante che doveva dunque essere in piena efficienza sull'intera area urbana. Almeno al III sec. risalgono inoltre restauri nell'anfiteatro che utilizzano anche materiale edilizio di spoglio (notevole un'epigrafe probabilmente relativa alla risoluzione di un voto imposto da disposizione oracolare). A un impianto pubblico (?) è riferibile una testa marmorea di giovinetto, databile nella tarda età traianea, mentre monete auree normanno-sveve provengono probabilmente da un tesoretto occultato in una zona adibita a ossario non lontano da S. Sabina.
Bibl.: P. Sommella, Centri storici ed archeologia urbana in Italia: novità dall'area mesoadriatica, in Arqueología de las ciudades modernas superpuestas a las antiguas, Zaragoza 1983, Madrid 1985, p. 365 ss.; id., Italia antica. L'urbanistica romana, Roma 1988, p. 181 s.; C. Letta, Le dediche dis deabusque secundum interpretationem oraculi Ciarli Apollinis e la Constitutio Antoniniana, in StClOr, XXXIX, 1989, pp. 265-280; P. Sommella, M. Tascio, Ricerche sull'urbanistica romana nella zona fucense: Marruvium, in II Fucino e le aree limitrofe nell'antichità. Atti del Convegno di Archeologia, Avezzano 1989, Roma 1991, pp. 456-477; C. Letta, La bonifica antica e la Statio della flotta pretoria di Ravenna sul Fucino, ibid., p. 501 ss.; E. Fabbricotti, in Gens et Principes. Iconografia romana in Abruzzo (cat.), Chieti 1993, p. 90 s.