marrano
Vocabolo derivante dallo spagnolo marrano «porco», a sua volta derivato dall’arabo mahram «cosa proibita». Inizialmente m. era un titolo ingiurioso, rivolto dagli spagnoli ai mori e agli ebrei neoconvertiti, che passò poi nell’uso letterario italiano, soprattutto nei poemi epico-cavallereschi, a indicare chi non osservava le leggi della cavalleria e della cortesia. Col nome m. furono chiamati in Spagna, e in Portogallo, gli ebrei e musulmani convertiti forzatamente al cristianesimo e che in segreto mantenevano la fedeltà alla religione originaria. Contro di loro in Spagna dal 1391 e dal 1492, e in Portogallo dal 1497, si scatenò la persecuzione da parte dell’Inquisizione, durata fino al sec. 19°. Molti m. si assimilarono lentamente; altri cercarono scampo con l’emigrazione nei Paesi islamici o in regioni più tolleranti in Europa e nelle Americhe. Alcuni nuclei di m. ebrei sopravvivono ancora in Portogallo.