MAROZIA
. Figlia di Teofilatto, vesterarius e magister militum, e di Teodora, nata probabilmente non prima dell'892, fu una delle grandi figure politiche femminili del sec. X, a fianco di Berta di Toscana, di Ermengarda d'Ivrea, dell'imperatrice Adelaide. Il suo matrimonio con Alberico di Spoleto e Camerino, celebrato forse tra il 904 e il 911, suggellò quell'alleanza fra la casata romana e la spoletana, di cui furono manifestazioni salienti la restaurazione di Sergio III in Roma (904) e la battaglia del Garigliano (915). Nacquero da queste nozze Alberico II, Sergio, poi vescovo di Nepi, Costantino e una figlia, in età da marito fra il 931 e il 932; incerta la paternità del futuro papa Giovanni XI, che una tradizione fa nascere dagli adulteri amori di Marozia con Sergio III. Morti Teofilatto e Alberico I, M. tentò di consolidare il suo potere sposando Guido di Toscana, da cui ebbe una figlia, Berta. Il papa Giovanni X cercò di emanciparsi dall'aristocrazia romana stringendo a Mantova nel 926 un accordo col fratellastro di Guido, Ugo di Provenza. Di qui un violento conflitto, terminato soltanto con l'uccisione di Pietro, fratello e fautore del papa, con l'imprigionamento e l'assassinio del papa stesso per opera delle forze congiunte romane e toscane (928). Assicuratosi il dominio, di cui era segno eloquente il titolo di senatrix e di patricia, M. elevò successivamente al papato persone a lei devote: Leone VI (928), Stefano VII (929), il suo stesso figlio Giovanni XI (931). Venuto frattanto a morte Guido, nonostante il divieto canonico, offriva la sua mano a Ugo di Provenza. Intorno al medesimo tempo intavolava trattative con la corte d'Oriente per il matrimonio di una sua figlia con un principe bizantino e per il riconoscimento del figlio dell'imperatore Romano Lecapeno, Teofilatto, a patriarca di Costantinopoli. Ma quando giunse la risposta, il suo potere era ormai tramontato. Poco dopo le nozze, celebrate nella sua residenza di Castel S. Angelo (932), la rivoluzione di Alberico II aveva posto fine al grande disegno politico che doveva assicurare a Ugo e a Marozia, con la soggezione del papato, il dominio di Roma, di gran parte d'Italia e la corona imperiale. Tenuta dal figlio in vigilata custodia, Marozia si spense oscuramente tra il 932 e il 937.
Bibl.: G. Romano, Le dominazioni barbariche in Italia, Milano (1910); L. H. Harthmann, Geschichte Italiens im Mittelalter, III, ii, Gotha 1911; L. Duchesne, Les premiers temps de l'état pontifical, 3ª ed., Parigi 1911; P. Fedele, Ricerche per la storia di Roma e del papato nel sec. X, in Arch. della Soc. romana di storia patria, XXXIII (1910), XXXIV (1911).