maroniti
Membri della Chiesa cattolica orientale di rito siriano. Traggono il loro nome da s. Marone (m. inizi sec. 5°), anacoreta sulla cui tomba ad Apamea era sorto un centro di vita religiosa. Nel sec. 8°, i m. si fecero riconoscere dal califfo Marwan II (744-750) come comunità separata, mentre si erano eretti in patriarcato autonomo (685). Alla fine del sec. 7° i m. iniziarono le migrazioni verso il Libano, la Mesopotamia e Cipro. I m. godettero sempre, sia sotto i califfi sia sotto i sultani musulmani, di autonomia civile e religiosa, e non uscirono mai dalla comunione con la Chiesa di Roma. Nel 1584 Gregorio XIII fondò a Roma un collegio per i m., e nel 1736 si tenne presso Beirut un sinodo libanese, approvato nel 1742 da Benedetto XIV. Principale comunità cristiana del Libano, i m. hanno avuto nel corso del Novecento un ruolo importante sia nei processi che hanno portato alla nascita di questo stato come entità politica distinta dalla Siria, sia nelle successive vicende del Paese, in gran parte legate al problema dei rapporti fra le diverse comunità religiose. I m. hanno la sede del patriarcato a Bkerké, a N di Beirut e contano ca. 3 milioni di fedeli.