Zafred, Mario
Compositore, nato a Trieste il 2 marzo 1922 e morto a Roma il 22 maggio 1987. Autore di formazione colta, attivo come critico musicale, collaborò con registi italiani del dopoguerra per poche ma efficaci colonne sonore, nelle quali mise a frutto una ricerca compositiva già intimamente sintonizzata con le istanze comunicative e artistiche delle correnti neorealiste. Per le musiche di Cronache di poveri amanti (1954) di Carlo Lizzani vinse un Nastro d'argento.
Studiò composizione al Conservatorio di Venezia con G.F. Malipiero, diplomandosi poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma; si specializzò quindi con I. Pizzetti e studiò a Parigi grazie a una borsa di studio. Fu a lungo attivo come critico musicale, in particolare per "l'Unità" (1949-1956) e per "La giustizia" (1956-1963). Direttore artistico di importanti istituzioni, come il Teatro comunale Giuseppe Verdi di Trieste, il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro lirico sperimentale di Spoleto, Z. fu inoltre presidente dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia. Elaborò i suoi maggiori lavori nel dopoguerra, muovendo la propria ricerca compositiva in direzione di una sempre maggiore semplicità e rifuggendo ogni forma di intellettualismo, in aperta polemica con alcune proposte delle avanguardie dell'epoca. Il suo stile, frutto di una solida abilità artigianale, si basa su un contrappunto approfondito e arricchito dal ricorso a scale inusuali, anche a dodici gradi, con un libero uso delle forme classiche; nei lavori della maturità inserì anche rielaborazioni di melodie popolari istriane. Compose tra l'altro sette sinfonie, dal 1943 al 1969 (da ricordare in particolare la quarta, dal titolo In onore della Resistenza, 1950) e due opere (Amleto, 1961 e Wallenstein, 1965). La sua collaborazione con il cinema venne alimentata tanto dalla prossimità ideale con le correnti neorealiste del dopoguerra, quanto dalla specifica formazione di Z., che frequentò un corso di tecnica del suono presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, quanto infine dalla tensione alla ricerca di un linguaggio musicale direttamente comunicativo. La sua filmografia è però piuttosto limitata. Collaborò con Lizzani, per Achtung! Banditi! (1951), il cui commento musicale è incentrato sulla canzone della Resistenza Fischia il vento, soffia la bufera, e per Cronache di poveri amanti, con una colonna sonora sobria ma simpatetica, spesso affidata agli archi, come quella di La donna del giorno (1957) di Francesco Maselli. Compose inoltre le musiche di Il capitano di Venezia (1952) di Gianni Puccini, Una croce senza nome (1952) di Tullio Covaz, Le ragazze di San Frediano (1954) di Valerio Zurlini, Giovanna (1956) di Gillo Pontecorvo (episodio del film collettivo Die Windrose), Giovani mariti (1958) di Mauro Bolognini.
G. Viozzi, Mario Zafred, in "Il diapason", 1951, 2, pp. 14-17; N. Costarelli, Mario Zafred, in "Santa Cecilia" 1960, 2, pp. 10-14; J. S. Weissmann, Zafred e il problema dell'accessibilità, in "Musica d'oggi", 1963, 6, pp. 6-17.