TOBINO, Mario
Scrittore e medico, nato a Viareggio il 16 gennaio 1910; durante la seconda guerra mondiale fu inviato in Libia quale ufficiale medico, quindi partecipò alla Resistenza; da parecchi anni è primario all'ospedale psichiatrico di Lucca.
Ha pubblicato varî volumi di liriche (Poesie, Bergamo 1934; Amicizia, Bologna 1939; Veleno e amore, Firenze 1942; '44-'48, Milano 1949; L'asso di picche, Firenze 1955), di racconti (Il figlio del farmacista, Milano 1942; La gelosia del marinaio, Roma 1942; Bandiera nera, ivi 1950; L'angelo del Liponard, Firenze 1951; Il deserto della Libia, Torino 1952; Le libere donne di Magliano, Firenze 1953; La brace dei Biassoli, Torino 1956), e prose di viaggio (Due italiani a Parigi, Firenze 1954; Passione per l'Italia, Torino 1958).
Nella sua opera, di ispirazione prevalentemente autobiografica, ad una densa sensualità, ad un acceso amore per la vita libera, istintiva, va congiunto un assiduo pensiero del male, del dolore, della morte, non già come incentivo o scotto del piacere, ma come lievito di pietà; e a un realismo risentito si accompagna un lirismo intenso, estroso, che, se talvolta gli dà risonanze barocche, a ciò prestandosi anche il gusto per l'anacoluto (di tradizione versiliese: si pensi a un Viani, a un Pea), spesso però lo scorpora d'ogni vistosità e crudezza, portandolo a respirare in un'atmosfera di alta contemplazione poetica, dove la realtà diventa verità. Come nelle Libere donne di Magliano, il suo libro maggiore.
Bibl.: G. Raimondi, prefaz. a Amicizia, cit., e in La Fiera lett., 30 ott. 1949; A. Bocelli, in Il Mondo, 19 nov. 1949, 2 maggio 1953, 2 agosto 1955, 31 luglio 1956; C. Bo, in La Fiera lett., 10 febbr. 1952, 12 apr. 1953; G. De Robertis, in Tempo (Milano), 23 maggio 1953, 13 maggio 1954, 1° settembre 1955, 1° marzo 1956; L. Russo, in Belfagor, 1953, n. 3; E. Cecchi, Di giorno in giorno, Milano 1954, pp. 304-307; E. Falqui, Novecento letterario, IV, Firenze 1954; E. Montale, in Corriere della sera, 9 apr. 1954; F. Fortini, in Il contemporaneo, 1° maggio 1954; F. Squarcia, in Paragone, 1956, n. 80; G. Manacorda, in I narratori di L. Russo, 3ª ed., Milano-Messina 1958.