TOBINO, Mario
(App. III, II, p. 958)
Scrittore e psichiatra italiano, morto ad Agrigento l'11 dicembre 1991. Fino al 1980 è stato primario del reparto femminile dell'Ospedale psichiatrico di Maggiano (Lucca). Ha ricevuto numerosi premi letterari, fra i quali lo Strega (1962), il Campiello (1966 e 1972), il Viareggio (1976) e il Pirandello (1991), conferitogli pochi giorni prima della morte.
Dalla fine degli anni Cinquanta, nella produzione di T. sulla poesia prevale nettamente la narrativa, che riprende in larga parte i temi delle prime opere, non di rado intersecati e intrecciati fra loro. La cifra anche stilisticamente unitaria si ritrova nel profondo coinvolgimento personale dello scrittore: non solo nelle opere dichiaratamente autobiografiche (da ricordare soprattutto Una giornata con Dufenne, 1968, rievocazione degli anni trascorsi in collegio), ma anche nei romanzi T. raggiunge gli esiti più felici quando il racconto sgorga da un recupero della memoria personale, capace di generare una scrittura immediata ed essenziale, appassionata e fervida di immagini e pensieri. Le vicende della guerra sul fronte africano, della Resistenza e del difficile reinserimento nella realtà civile al termine del conflitto fanno da sfondo a Il clandestino (1962), saga della lotta partigiana in Versilia, a Il perduto amore (1979), cronaca di un amore nato in un ospedale da campo in Libia, e a Tre amici (1988), storia di tre studenti che la guerra porta a imboccare strade drammaticamente diverse. L'amore per la città natale è alla base di Sulla spiaggia e di là dal molo (1966), epopea della mitica marineria viareggina. Ma argomento delle opere più significative di T. resta senz'altro la follia, "una delle misteriose e divine manifestazioni dell'uomo", indagata e descritta con l'acutezza di analisi e l'affettuosa fraternità già compiutamente espresse in Le libere donne di Magliano, di cui costituiscono il seguito ideale i conturbanti ritratti e le cronache dolenti di Per le antiche scale (1972), La bella degli specchi (1976), Gli ultimi giorni di Magliano (1982), Il manicomio di Pechino (1990).
Da ricordare ancora la biografia di Dante Biondo era e bello (1974), il romanzo breve La ladra (1984), i racconti Zita dei fiori (1986), il testo teatrale La verità viene a galla (1987), nonché le prose autobiografiche Una vacanza romana, che sono state pubblicate postume (1992). Nel 1974 T. ha nuovamente selezionato, organizzato e arricchito la propria opera poetica (L'asso di picche. Veleno e amore secondo).
Bibl.: F. Del Beccaro, Tobino, Firenze 1973; M. Grillandi, Invito alla lettura di Tobino, Milano 1975; F. Del Beccaro, Mario Tobino, in Letteratura italiana contemporanea, diretta da G. Mariani e M. Petrucciani, ii, Roma 1980, pp. 477-84; A. Musumeci, The madman and the poet, in Rivista di Studi Italiani, 2 (1984), 1, pp. 79-84; G. Magrini, Mario Tobino, in Paragone, 41 (1990), 488, pp. 23-32; G. Nava, I modi del racconto in Tobino, ibid., pp. 33-45; G. Pullini, Mario Tobino. Sul ritmo della memoria: strutture, periodi, immagini, in Otto/Novecento, 16 (1992), 2, pp. 51-68.