TEDESCHI, Mario
– Nacque a Roma il 9 settembre 1924 da Achille, ingegnere civile, e da Antonietta De Angelis, casalinga.
A diciotto anni iniziò la propria esperienza politica nel settimanale Roma fascista. In quel periodo frequentò la facoltà di chimica alla Sapienza senza per altro laurearsi.
Dopo l’8 settembre 1943 si arruolò a La Spezia nel battaglione Barbarigo della X flottiglia MAS; nel gennaio 1944 combatté nell’Agro Pontino, insieme con i tedeschi, contro le truppe angloamericane sbarcate ad Anzio e fu decorato della croce di guerra.
Nel 1945 tornò a Roma e partecipò ai primi movimenti neofascisti della capitale, entrando a fare parte del ‘Senato’ e cioè del vertice che riuniva i capi delle ancora embrionali organizzazioni neofasciste. Contemporaneamente entrò nei Fasci di azione rivoluzionaria (FAR), partecipando ad azioni rimaste famose come la trasmissione dell’inno Giovinezza da un ripetitore RAI di Roma. Insieme con l’Irgun Zwai Leumi, l’organizzazione della destra sionista che operava, contro Londra, per la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, partecipò all’attentato all’ambasciata britannica a Roma del 31 ottobre 1946. Ebbe contatti anche con James J. Angleton, esponente dell’Office of strategic services (OSS) in Italia, interessato a creare, anche con gli ex fascisti, un fronte nazionale e anticomunista dopo la guerra.
Dal 1948 si dedicò all’attività giornalistica collaborando sia con Architrave, la rivista dei giovani del MSI (Movimento Sociale Italiano) diretta da Guido Scotto, sia con il quotidiano romano Il Tempo, diretto da Renato Angiolillo. Nel giugno del 1950 passò a il Borghese, fondato in quello stesso anno e diretto da Leo Longanesi. Nel 1954 fu nominato responsabile dell’ufficio romano del settimanale e alla morte di Longanesi ne divenne direttore, caratterizzandolo nella denuncia del malcostume amministrativo e politico.
Il Borghese fu il foglio più importante e longevo della destra italiana. Conservatore e anticomunista, satirico e anticonformista, ebbe in Gianna Preda e in Luciano Cirri i giornalisti più corrosivi e polemici. Tedeschi diede inoltre ampio spazio alla cultura politica, sia con la collana I libri del Borghese (1962), che si qualificò per il notevole interesse verso le realtà internazionali, a cominciare dal conservatorismo americano, sia con riviste come Il Conciliatore, acquisita nel 1967, e La Destra (1971), che si giovò di collaboratori di alto livello quali Giuseppe Prezzolini ed Ernst Jünger.
Numerose e significative le inchieste e le iniziative del settimanale che ebbero impatto nel mondo politico: il Rapporto sul comunismo in Italia (1954) che documentò per la prima volta i rapporti economici tra il PCI e le cooperative; la famosa intervista di Preda a Giorgio La Pira che provocò le dimissioni di Amintore Fanfani da ministro degli Esteri nel 1966. Nel 1969 diede vita al Soccorso tricolore, una sottoscrizione per sostenere le spese legali di chi aveva subito violenza da parte delle forze della sinistra; si ricordano inoltre la pubblicazione su il Borghese, nel 1972, del memoriale di Marco Pisetta, il primo pentito delle Brigate rosse; la pubblicazione, nel 1974, di documenti degli archivi americani secondo i quali il più stretto collaboratore di Willy Brandt era un agente della Germania Est, con le conseguenti dimissioni del cancelliere tedesco.
Tedeschi puntò alla creazione di una opinione pubblica di destra non nostalgica, né reducistica, ma aperta e laica; per questo motivo aderì al MSI nel 1971, quando sembrò che Giorgio Almirante lo volesse trasformare in un partito di destra moderata.
Nel 1972 fu eletto senatore e anche in quella veste sostenne il progetto di modernizzazione della destra: nel 1975 favorì la nascita della Costituente di destra come espressione della componente moderata del MSI; rieletto nel 1976, aderì alla scissione di Democrazia nazionale nel dicembre dello stesso anno. Il nuovo partito, che ebbe un buon successo tra i parlamentari, non fu invece seguito dalla base e nelle successive elezioni del 1979 non ottenne alcun seggio in Parlamento. A livello parlamentare, Tedeschi fece parte, in entrambe le legislature, della IV Commissione permanente (Difesa). Nel 1993 Gianfranco Fini lo invitò a collaborare alla campagna elettorale in occasione delle elezioni amministrative romane, che si tennero tra la fine di novembre e i primi di dicembre, ma l’8 novembre Tedeschi moriva improvvisamente a Roma.
Coniugato con Luciana Spadoni (1948), ebbe due figli, Claudio (1950) e Carla (1952), entrambi giornalisti.
Opere. Fascisti dopo Mussolini, Roma 1950; Petrolio sporco, Milano 1955; Roma democristiana, Milano 1956; I pericoli del Concilio, Milano 1962; Dizionario del malcostume, Milano 1963; La guerra dei generali, Milano 1968; La guerra dei cent’anni (Roma 1870-1970), Roma 1970; Il ventennio della pacchia, Milano 1971 (con G. Preda); Destra nazionale. Sintesi di una politica nuova, Milano 1972; La strage contro lo Stato, Milano 1973; Fu l’esercito. Mezzo secolo di storia del soldato italiano nelle immagini popolari, Milano 1976 (con C. De Biase); Sì bella e perduta. Storia del battaglione Barbarigo e dell’amor di patria, Roma 1993; Marzo 1944. Processo all’attentato di via Rasella, Milano 1996.
Fonti e Bibl.: P.G. Murgia, Il vento del Nord, Milano 1975, ad ind.; Id., Ritorneremo!, Milano 1976, ad ind.; G.S. Rossi, Alternativa e doppiopetto. Il Msi dalla contestazione alla destra nazionale, Roma 1992, ad ind.; G. Parlato, Fascisti senza Mussolini. Le origini del neofascismo in Italia 1943-1948, Bologna 2006, ad ind.; N. Bozzi Sentieri, Dal neofascismo alla nuova destra. Le riviste 1944-1994, Roma 2007, pp. 60-66; A. Carioti, Gli orfani di Salò. Il “Sessantotto nero” dei giovani neofascisti nel dopoguerra 1945-1951, Milano 2008, ad ind.; A. Baldoni, Storia della Destra. Dal postfascismo al Popolo delle libertà, Roma 2009, ad ind.; E. Cassina Wolff, L’inchiostro dei vinti. Stampa e ideologia neofascista 1945-1953, Milano 2012, ad ind.; A. Baldoni, Destra senza veli 1946-2017, Roma 2017, ad ind.; G. Parlato, La Fiamma dimezzata. Almirante e la scissione di Democrazia nazionale, Milano 2017, ad indicem.