ROLLA, Mario
– Nacque a Taranto il 19 febbraio 1911 da Luigi, capostazione, e da Anna Maria Raffo.
Ebbe tre fratelli maschi tra cui Adriano, ingegnere e dirigente di alcune importanti aziende del campo siderurgico.
Conseguita la maturità classica a Lecce, nel 1928 si iscrisse alla Regia Scuola superiore di chimica industriale di Bologna, dove si laureò in chimica industriale, con il massimo dei voti, nel novembre del 1933. La tesi, dal titolo Ricerche delle tensioni di vapore per soluzioni concentrate di elettroliti forti fu redatta sotto la guida di Giovanni Battista Bonino, ordinario di chimica fisica a Bologna, che si occupava da anni, teoricamente e sperimentalmente, di tematiche all’avanguardia nel panorama internazionale della disciplina.
In particolare, l’argomento della tesi di Rolla, che costituì la base per una pubblicazione congiunta dei due (Ricerche sulla teoria delle soluzioni concentrate di elettroliti forti, III, Calcolo degli abbassamenti delle tensioni di vapore del solvente, in Memorie della reale Accademia d’Italia, IV (1933), pp. 465-479), si situava all’interno di una linea di ricerca volta ad apportare modifiche e miglioramenti alla teoria presentata nel 1923 da Peter Debye ed Erich Hückel. Tale teoria si proponeva di spiegare il comportamento non ideale delle soluzioni acquose di quelle sostanze in grado di dissociarsi completamente. Bonino e la sua scuola cercarono di dare un significato fisico alle costanti empiriche introdotte dalla teoria, estendendone la validità per intervalli di concentrazione più ampi. Rolla pubblicò sull’argomento diversi articoli tra il 1933 e il 1948.
Un altro dei campi di indagine della scuola di chimica fisica bolognese, in cui Rolla apportò un notevole contributo, fu l’uso di moderne spettroscopie, quali l’IR e la Raman, per lo studio della struttura di specie molecolari e ioniche, al fine di confermare quanto ipotizzato per esse dalla trattazione teorica (Contributi sperimentali alla conoscenza della struttura degli ioni XO3-. Spettri Raman di clorati e bromati di cationi bivalenti, in Gazzetta chimica italiana, LXIX (1939), pp. 779-790). Tali tecniche consentivano anche di studiare particolari associazioni in soluzione, come l’instaurarsi di legami a idrogeno tra solvente e soluto (Ricerche termodinamiche sul fenomeno di chelazione - I, Legame idrogenico ed azioni intermolecolari, ibid., LXXVIII (1948), pp. 316-332).
Rolla restò per oltre quindici anni a Bologna come assistente di Bonino, inizialmente con la qualifica di assistente volontario e dal 1938 di assistente di ruolo. Quando nell’autunno del 1944 Bonino ottenne il trasferimento dall’Università di Bologna a quella di Pavia, fu Rolla a farne le veci come direttore dell’istituto di chimica fisica, elettrochimica e metallurgia. In tale veste si adoperò al termine della guerra in favore del maestro, raggiunto da una proposta di sospensione dall’insegnamento da parte del comitato di epurazione dell’Università di Bologna, per i suoi le-gami con il regime fascista (A. Karachalios, I chimici di fronte al fascismo: il caso di Giovanni Battista Bonino (1899-1985), Palermo 2001).
Tornato Bonino in servizio all’Università di Bologna, nel 1946, Rolla riprese il ruolo di suo primo assistente ma poco tempo dopo, risultato secondo classificato al concorso come professore straordinario di chimica fisica all’Università di Modena, venne chiamato, nell’autunno del 1949, a coprire tale cattedra proprio all’Università di Pavia, probabilmente grazie anche ai rapporti che Bonino aveva intrecciato nella città lombarda nei due anni ivi trascorsi.
A Pavia Rolla riuscì a costruire in pochi anni una scuola di ricerca che ottenne nei decenni successivi meritata notorietà e prestigio. A fianco delle tematiche che già aveva coltivato negli anni bolognesi, quali lo studio spettroscopico della costituzione molecolare delle sostanze, egli, insieme ai collaboratori che seppe attrarre a sé e formare, affrontò un nuovo campo di indagine, centrato sulle proprietà termodinamiche ed elettrochimiche dei sistemi salini fusi e solidi. Tale campo di ricerca, interessante per le sue applicazioni tecnologiche – da quelle tradizionali nella metallurgia dell’alluminio o nella produzione di cloro e soda, a quelle più recenti in vista del possibile uso di sali fusi come sistema refrigerante nei reattori nucleari a fissione – aveva tuttavia bisogno di uno studio sperimentale con adeguate apparecchiature, a volte appositamente messe a punto, che portasse a raccogliere dati più accurati e riproducibili.
A questi studi, iniziati alla fine degli anni Cinquanta del XX secolo (M. Rolla - P. Franzosini, Misure crioscopiche in AgNO3 fuso, in Annali di chimica, XLVIII (1958), pp. 523-535) si rivolse in particolare per un paio di decenni l’attività del gruppo di chimica fisica pavese. L’équipe ottenne importanti riconoscimenti anche internazionali, culminati con l’organizzazione nel 1968 a Salice Terme dell’EUCHEM Conference on molten salts e la pubblicazione di un ponderoso volume in cui venivano selezionati e rivisti i dati fino allora pubblicati sull’argomento (C. Sinistri - P. Franzosini - M. Rolla, An atlas of miscibility gaps in molten salt systems, Pavia 1968).
L’autorevolezza scientifica e accademica che Rolla acquisì portò da un lato molti suoi allievi a giungere alla cattedra universitaria, dall’altro lui stesso alla carica di rettore dell’Università di Pavia dal 1965 al 1970. In tale veste dovette anche confrontarsi con le contestazioni e le manifestazioni studentesche del 1968, che cercò di affrontare con fermezza, combattendone eccessi e intemperanze.
Dal 1970 Rolla cominciò a essere afflitto da seri problemi di salute. Continuò tuttavia a esercitare un ruolo di riferimento per l’attività del gruppo di chimica fisica pavese, offrendo i propri suggerimenti e osservazioni per ogni contributo scientifico dei suoi allievi prima che fosse pubblicato.
Morì a Pavia il 19 ottobre 1980.
Nel 1942 aveva sposato Lidia Soldà dalla quale ebbe un figlio, Franco, anch’esso chimico, morto prematuramente tre anni dopo il padre.
Opere. Mario Rolla ha pubblicato circa settanta opere. Il loro elenco completo può essere ricavato per gli anni bolognesi in Università degli studi di Pavia, Annuario per l’anno accademico 1949-50, Pavia 1950, pp. 134-136; per il periodo a Pavia in Università degli studi di Pavia, Il dipartimento di chimica fisica Mario Rolla nell’anno 2000, Pavia 2002, pp. 55-64.
Fonti e Bibl.: Bologna, Archivio storico dell’Università, Personale docente, ad nomen; Pavia, Archivio storico dell’Università, Personale docente, ad nomen; P. Franzosini, M. R., in Annuario dell’Università degli studi di Pavia per l’anno accademico 1980-81, Pavia 1981, pp. 671-675.