RIGONI STERN, Mario
Scrittore, nato ad Asiago (Vicenza) il 1° novembre 1921. Fortemente legato fin dall'adolescenza alla sua terra e alle sue montagne, compì il servizio militare nel Corpo degli Alpini e, come caporale e sergente nella Divisione ''Tridentina'', combatté nella seconda guerra mondiale in Francia, in Albania e in Russia. Subì poi la prigionia tedesca in Lituania, in Slesia e in Stiria.
Di queste esperienze ha lasciato alcune fondamentali testimonianze narrative a cominciare da Il sergente nella neve, uscito nel 1953 presso Einaudi (come poi tutta l'opera dello scrittore), dove, con forte sentimento di umanità e in uno stile tanto efficace quanto pacato, l'autore racconta la dura guerra sul fronte del Don fino alla ritirata del gennaio 1943, culminata nella battaglia di Nikolajevka dove gli alpini si aprirono con gravissime perdite la strada verso occidente. Il seguito di quella drammatica vicenda è stato narrato in Ritorno sul Don (1973), che vede di nuovo R.S., dopo un trentennio, negli stessi luoghi presenti alla memoria ma ormai irriconoscibili nelle loro calme distese di frumento e girasoli. Della rapida ma sanguinosa battaglia sul fronte francese R.S. ha scritto nel primo capitolo di Quota Albania (1971), per la maggior parte dedicato alla guerra contro la Grecia del 1940-41, alla quale partecipò come portaordini e perciò in grado, percorrendo l'intero fronte, di conoscere gli uomini, che vengono anche qui ritratti con la vivezza caratteristica dello scrittore. È lo stesso stile delle opere che riflettono l'altra fondamentale ispirazione della sua prosa, l'amore per la natura e gli animali, di cui sono prima espressione i racconti di Il bosco degli urogalli (1962), in cui, tuttavia, ritorna ancora il motivo della guerra; a essi è seguito Storia di Tönle (1978), quasi una biografia nella piccola patria sull'altipiano, e Uomini, boschi e api (1980). Questo mondo viene poi collocato nella contingenza storica all'indomani della prima guerra mondiale (L'anno della vittoria, 1985) quando, agli occhi di un ragazzo, esso appare devastato nelle case, nei campi, nei boschi e inquinato dalla malattia, e l'opera dell'uomo dovrà cominciare a ricostruirlo. I frutti più originali di questa seconda vena di R.S. sono forse i due volumi Amore di confine (1986) e Arboreto selvatico (1991), il primo apertamente autobiografico anche nella memoria della prigionia, come "momenti e sensazioni filtrati dagli anni" e resi con ritmo non privo di accenti malinconici e col consueto profondo amore per la terra e i suoi frutti; nel secondo, R.S. ha abbandonato l'andamento narrativo per adottare un'originale sorta di prontuario del ''popolo degli alberi'', con le loro caratteristiche scientifiche e il loro rapporto con gli uomini. Nel 1989, edito da La Stampa, è uscito Il magico Kolobok e altri racconti, nel 1992 Il poeta segreto, nel 1993 Le voci del Trentino.
Bibl.: G. Luti, in Il Mattino, 10 giugno 1954; A. Rossi, in Paragone, 1962; F. Antonicelli, in La Stampa, 21 aprile 1962; A. Motta, Rigoni Stern, Firenze 1982; M. Buzzi, Invito alla lettura di Rigoni Stern, Milano 1985; G. Amoroso, in Narrativa italiana 1984-1988, ivi 1989; A. Zanzotto, in Aure e disincanti, ivi 1994.