PRAZ, Mario
Scrittore e anglicista, nato a Roma il 6 settembre 1896. Fece gli studî a Firenze; nel 1923 si recò a Londra con una borsa di studio e lavorò nel British Museum; dal 1924 al 1932 tenne la cattedra di italiano nell'università di Liverpool e dal 1932 al 1934 in quella di Manchester; dal 1934 è professore di lingua e letteratura inglese all'università di Roma. Durante gli anni di soggiorno in Inghilterra compì numerosi viaggi in Europa e collaborò attivamente a importanti riviste e giormali (La Cultura, The London Mercury, The Criterion, English Studies, La Stampa, Corriere della sera, ecc.).
Nel campo degli studî anglicistici, in cui è oggi la personalità più autorevole, larga parte della sua attività didattica e della sua opera di scrittore è dedicata a mettere in luce l'influsso della letteratura e della cultura italiana in Inghilterra (Secentismo e marinismo in Inghilterra, 1925; Machiavelli e l'Inghilterra ed altri saggi, 1942; Ricerche anglo-italiane, 1944, oltre a numerosi e importanti saggi pubblicati in inglese e da lui stesso tradotti in italiano per riviste o per raccolta in altri suoi volumi: Machiavelli e gl'Inglesi dell'epoca elisabettiana, in Civiltà moderna, 1929-30; Fortuna della lingua e della cultura italiana in Inghilterra, in Romana, agosto 1939; T. S. Eliot e Dante, in Letteratura, luglio 1937; Milton e Poussin alla scuola dell'Italia, nel vol. Gusto neoclassico, ecc.). Sia in questo campo e sia negli studî più direttamente dedicati alla letteratura inglese (Storia della letteratura inglese, 1937; Studi e svaghi inglesi, 1937), il P. ha sempre portato l'ampiezza e l'acutezza di visione che gli deriva da larghe conoscenze di letteratura comparata, delle quali sono frutto particolarmente notevole gli studî sul romanticismo e decadentismo del libro La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, 1930, 2a ed. accresciuta 1942 (trad. ingl., The Romantic agony, Londra 1933), Studi sul concettismo, 1937 e Gusto neoclassico, 1940, in cui egli si mostra anche fine intenditore d'arte. In questo campo sono notevoli La filosofia dell'arredamento, 1945 e Motivi e figure, 1945, dove, come nel volume Fiori freschi, 1943, il P. mostra di avere assimilato dalla letteratura inglese l'arte di un elegante e colorito saggista. Oltre alle opere citate, si ricordano: La fortuna dî Byron in Inghilterra, 1925, Penisola pentagonale, 1928; Viaggio in Grecia, 1943; numerose e pregevoli traduzioni da Ch. Lamb, G. Moore, Shakespeare, B. Jonson, J. Addison, W. Pater e il volume Poeti inglesi dell'Ottocento, 1925. Come editore, oltre a un'Antologia della letteratura inglese con scelta di scrittori americani, Messina-Milano 1936, 2a ed., 1942, è da segnalare l'edizione del Magalotti: Lettere sopra i buccheri, ecc., Firenze 1945.
Bibl.: S. Rosati, in Nuova Antologia, 16 luglio 1937.