PRATESI, Mario
Scrittore, nato a Santa Fiora sull'Amiata l'11 novembre 1842, morto a Firenze il 3 settembre 1921. Insegnante nelle scuole medie, visse appartato. Fu romanziere e novellatore di corretta signorilità, alquanto agghindata o cittadinescamente artefatta, mentre egli era di stampo paesano.
Tali orientamenti psichici e artistici si possono notare nei volumi In provincia, novelle e bozzetti (1884), L'eredità, racconto (1889), Le perfidie del caso, romanzo (1900), Figure e paesi d'Italia, impressioni e ricordi (1905), Il peccato del dottore, romanzo (1911), Il mondo di Dolcetta, scene della vita toscana nel 1859 (2ª ed., corr., 1916), ecc.; alcuni minori racconti (quale, ad esempio, Il capitano delle Corazze) valgono più dei romanzi. Belle sono, e saran forse in seguito più apprezzate che oggi non siano, le sue scene e figure provinciali; quivi lo stile si scioglie, e la rappresentazione fedele si muove con una certa agilità giovanile. La forza virtualmente insigne ch'era in lui, animato sempre di propositi degni e invigorito dalla pura toscanità, riesce soltanto in tali pagine a rompere quel velo grigio e un po' pesante che si frapponeva tra lui e il mondo esterno.
Bibl.: G. Mazzoni, in Atti della R. Accademia della Crusca, Firenze 1922 (adunanza del 12 febbraio); L. Russo, I narratori, Roma 1923 (con bibl.). - Per le sue relazioni con G. C. Abba, importanti per lo studio delle Noterelle di questo, cfr. G. Bandini, Maggio 1860, pagine di un "taccuino" inedito dell'Abba, Milano 1933.