NIGRO, Mario
Pittore, nato a Pistoia il 28 giugno 1917, morto a Livorno l'11 agosto 1992. Avviato giovanissimo agli studi musicali, poi interrotti nel 1929, si laureò presso l'università di Pisa in chimica (1940) e farmacia (1947), ma coltivando con crescente intensità anche la pittura. Autodidatta, dopo un esordio figurativo e le prime prove neocubiste, si orientò verso soluzioni astratte che lo spinsero ad aderire, nel 1949 a Milano, al Movimento per l'Arte Concreta. Dal 1958, deciso a dedicarsi esclusivamente alla pittura, si stabilì a Milano. Invitato, nel 1951 e nel 1952, ai Salons des Réalités Nouvelles a Parigi, nel 1968 partecipò, con una sala personale, alla xxxiv Biennale di Venezia e nel 1972 alla rassegna The non-objective world 1939-1955 presentata dalla Annely Juda Fine Art Gallery di Londra. Presente anche alle edizioni del 1978, 1982 e 1986 della Biennale veneziana, nel 1981 prese parte alla rassegna Arte e Critica, allestita dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e, nel 1992, alla mostra Pittura a Milano 1945-1990 al Palazzo della Permanente. Nel 1993 la galleria Grossetti di Milano gli ha dedicato un'ampia mostra retrospettiva. Autore di diversi scritti teorici (Spazio Totale, 1954; Metafisica del colore, 1975), nel 1963 ottenne il primo premio della Biennale Modigliani di Livorno.
Dalle prime prove astratte del 1948 (Composizione astratta, 1948) alle successive esperienze legate all'arte concreta (Scacchi gialli e blu, 1950; Spazio totale: simultaneità drammatiche divergenti, 1953-55; Spazio totale 1953-54, Torino, Galleria Civica d'arte moderna) e all'arte cinetica (Spazio totale: struttura cinetica n. 7, 1965) la produzione di N. si presenta come un'indagine coerente sui concetti di spazio e tempo intesi come realtà concrete dell'esperienza e tradotti in tracciati o in progressioni geometriche memori, nelle loro scansioni ritmiche, dei diagrammi musicali (Spazio totale 2: variazione modulata, 1964). Dopo le serie, costantemente rielaborate, dei Ritmi, degli Spazi Totali (1952-59), dei Collages vibratili (1961-65) che puntano sul valore espressivo ed emozionale del colore, le immagini di N. (Dal tempo totale: l'amore, 1975) tendono a semplificarsi: gli elementi geometrici appaiono ridotti a un'unica linea che, procedendo per piccoli punti sullo sfondo monocromo, assume un andamento orizzontale (Laguna, 1982; Orizzonte lontano, 1985) proponendosi simbolicamente come l'estremo limite del suo instancabile sforzo di sintesi concettuale. Vedi tav. f.t.
Bibl.: W. Martigli, G. Gatti, Mario Nigro. Spazi Totali 1948-1965, Livorno 1965; M. Nigro, V. Scheiwiller, Mario Nigro, Milano 1968; G. M. Accame, Mario Nigro: opere 1948-1955, Monterone 1989.
Cataloghi di mostre: G. Argan, G. Dorfles, Arte astratta e Arte concreta, Roma 1951; W. Zettl, Alte und Moderne Kunst, Vienna 1964; M. Nigro, Lettera di un raro amore, Genova 1972; P. Fossati, Mario Nigro, Milano 1979; F. Gualdoni, Mario Nigro 1947-1983, Sant'Andrea in Percussina 1984; T. Trini, Mario Nigro, Roma 1986; Pittura a Milano 1945-1990, Milano 1992.