Critico letterario italiano (Brescia 1902 - Milano 1967); prof. nelle univ. di Oslo (1934-35) e di Sofia (1936-40), dal 1952 prof. di lingua e letteratura italiana nell'Istituto univ. di economia e lingue straniere di Venezia e dal 1966 nella facoltà di lingue dell'univ. Bocconi di Milano. Si occupò, con particolare sensibilità e con sottile gusto sorretto da vivo interesse storiografico, soprattutto della letteratura dell'Ottocento (Ippolito Nievo e le Confessioni, 1942; Note manzoniane di G. Scalvini, 1942; Romanticismo critico e coscienza storica, 1948; Nostro Ottocento, 1955; Dal romanticismo al decadentismo, 1957), ma indagò anche altri secoli della nostra letteratura (Didimo Chierico e altri saggi, 1930). Notevole il suo primo lavoro: Scene e maschere del dramma socratico (1929). Fu (1963-67) presidente della Biennale di Venezia.