BITTONI, Mario Gaetano
Nato a Esanatoglia (Macerata) verso il 1723, da Cataldo, studiò musica con C. Bellona, maestro di cappella alla cattedrale di Fabriano (S. Venanzio). Nel 1741 ebbe contemporaneamente ad Arcevia e a San Severino Marche la nomina di maestro di cappella: scelse quest'ultima sede per il suo magistero. Il 28 apr. 1743 fu chiamato alla cattedrale di Fabriano come organista e successore del Bellona. In questi uffici rimase quasi fino alla fine della sua vita, sostituito, a causa della sua cecità, negli ultimi anni dal napoletano S. Caruso. Fu ottimo insegnante di musica e di canto fermo non soltanto a chierici, ma anche a laici: fra gli allievi della sua celebre scuola - la prima a Fabriano che nei servizi obbligatori includesse l'insegnamento della musica - si ricorda il sopranista G. Pacchierotti. Come compositore ebbe, invece, scarso merito. Morì a Fabriano il 24 marzo 1798, lasciando due figli, Luigi e Bernardo Raimondo Romualdo, anch'essi musicisti, nati dal matrimonio con M. Antonia Ceccarelli.
Luiginacque a Fabriano il 2 giugno 1753. Fu sacerdote e scolaro del padre, divenendo un apprezzato compositore di musica sacra; nel 1774 fu nominato maestro di cappella a Macerata, dove rimase fino al 1789, anno in cui ricoprì la stessa carica a Camerino. Il Radiciotti ricorda di lui una cantata, S. Cecilia, eseguita nel 1787 a Macerata, e un oratorio, Il figliuol prodigo, eseguito nel 1791 nella cattedrale di Recanati. S'ignorano l'anno e il luogo della sua morte.
Suo fratello BernardoRaimondoRomualdo, nato a Fabriano il 20 ag. 1756, studiò musica col padre e con un certo maestro Lombardi di Fabriano. Il 27 marzo 1779 venne eletto organista e maestro di cappella del duomo di Rieti, dove, per i suoi meriti, gli fu conferita il 1º ott. 1792 la nomina, a vita. Secondo il Radiciotti, il 23 sett. 1792 egli sarebbe stato eletto maestro di cappella a vita anche della cattedrale di Fabriano, "per atto di gratitudine" verso il padre.
Probabilmente egli dovette, però, continuare a Rieti il suo magistero per rinuncirvi solo il 15 luglio 1798, dopo che il 14 giugno il capitolo di S. Venanzio lo aveva (forse di nuovo, o la data 1792 citata dal Radiciotti è errata) nominato maestro di cappella a vita al posto del Caruso, licenziato per inadempienza e trasferitosi a Gubbio. Dedicatosi completamente sia alla scuola paterna, che, già importante, fu da lui perfezionata, sia alla composizione di musica sacra, Bernardo non si allontanò più da Fabriano, neppure quando il 23 febbr. 1815 il capitolo del duomo di Rieti lo chiamò per la seconda volta a dirigere la cappella musicale con 100 scudi di stipendio. Eccellente violinista e organista di non comune valore, fu stimato soprattutto come grande contrappuntista (l'Alfieri ritiene le sue fughe "magistrali" e "mirabili"). Fra i suoi allievi più insigni furono A. Tagliaventi e D. Concordia. Morì a Fabriano il 18 maggio 1829.
Della sua vasta produzione, tutta rimasta inedita negli Archivi capitolari delle cattedrali di Fabriano e di Rieti, meritano di essere segnalate le seguenti composizioni: il salmo Lauda Ierusalem, a quattro voci con strumenti, composto a Rieti nel 1781; il cantico Magnificat, a quattro voci con strumenti; un Credo, a quattro voci con strumenti, composto a Rieti nel settembre 1796; l'antifona Christus factus est in sol minore, a quattro voci; il salmo Miserere in sol minore; una Messa funebre, a quattro voci con strumenti, terminata il 16 marzo 1811, e una Messa solenne, a otto voci con strumenti, composta nel mese di marzo 1820. Il Radiciotti ricorda due oratori, Gefte (sic, per Iefte), eseguito nel 1795 a San Severino (a Montegiorgio nel 1804 col titolo di Il sacrificio di Iefte), e L'innocenza tradita ossia Giuseppe venduto, eseguito a Montegiorgio nel 1808; il Sassi cita anche l'oratorio Sara in Egitto, nell'Archivio capitolare di S. Venanzio a Fabriano.
Bibl.: P. Alfieri, Not. sulla vita e sulle opere di B. B. fabrianese, Roma 1852; G. Radiciotti, Agg. e correz. ai diz. biogr. dei musicisti, in La Critica music., II (1919), 3, p. 62; R. Sassi, La vita fabrianese del maestro D. Concordia, in Note d'arch. per la storia music., XIII (1936), passim (v. Indice, p. 216); A. Sacchetti Sassetti, La cappella musicale del duomo di Rieti,ibid., XVII (1940), pp. 156, 158, 169; XVIII (1941), p. 50; F.-J. Fétis, Biographie univ. des musiciens, I, Paris 1860, pp. 429 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, pp. 56 s.; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 266.