DELL'ARCO, Mario
Pseudonimo di Mario Fagiolo, poeta in dialetto romanesco e architetto, nato a Roma il 12 marzo 1905; ha fondato alcune riviste di poesia e curiosità dialettali, fra cui Orazio (1949) e Il Belli (1952).
La sua poesia (Taja, ch'è rosso, Roma 1946; La stella de carta, ivi 1947; Ottave, ivi 1948; Tormarancio, ivi 1950; Una striscia de sole, ivi 1951; La peste a Roma, ivi 1952; Ponte dell'Angelb, Firenze 1955; Er cigno, Roma 1957, ecc.), che si riallaccia ai modi della contemporanea lirica in lingua e specialmente alla ermetica, si giova del dialetto per dare maggior risalto verbale ad una immaginazione baroccheggiante; trovando tuttavia la sua nota più genuina là dove un motivo elegiaco (come quello ispirato dal ricordo del figlioletto morto, in Una striscia de sole) serve di remora al trasmodare del suo gusto "macaronico". Ha anche scritto una Lunga vita di Trilussa (Roma 1951) e compilato, in collaboraz. con P. P. Pasolini, un'antologia della Poesia dialettale del Novecento (Parma 1952).
Bibl.: P. P. Trompeo, in La Nuova Europa, 27 gennaio 1946; A. Baldini, prefaz. a Taja, ch'è rosso, cit.; P. P. Pasolini, prefaz. a Ottave, cit.; A. Bocelli, in Risorgimento liberale, 4 aprile 1948, e prefaz. a Una striscia de sole, cit; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, V, Bari 1950; C. Bo, in La Fiera lett., 23 dic. 1951; G. Vigolo, prefaz. a La peste a Roma, cit.; G. Mariani, in Letterature moderne, 1957, n. 6.