ANGELONI, Mario
Nato a Perugia il 15 sett. 1896 da famiglia di vecchie tradizioni repubblicane, fu educato dal padre, fervente mazziniano, al culto della giustizia e della libertà. Scoppiata la prima guerra mondiale, partì volontario per il fronte, fu ufficiale di cavalleria e nella ritirata di Caporetto si guadagnò la medaglia d'argento al valer militare. Al sorgere del fascismo, l'A. partecipò alla resistenza antifascista in Umbria e, fino alle leggi eccezionali, fece parte della direzione del partito repubblicano: con R. Pacciardi e Gigino Battisti egli costituì il triunivirato dell'"Italia libera", associazione antifascista clandestina fondata nel giugno 1924. Fu più volte aggredito e percosso dai fascisti, finché, arrestato, fu confinato a Lipari e poi a Ustica; deferito al Tribunale speciale, scontò un anno di carcere, venne assolto in istruttoria e nuovamente confinato, questa volta, a Ponza. Terminati i tre anni di confino, forse nel 1932, varcò clandestinamente la frontiera per continuare la lotta in esilio: si recò a Parigi, dove risiedette quasi sempre, dedicando gran parte della sua attività alla Lega per i diritti dell'uomo. Nel marzo 1932 l'A. fu, con R. Pacciardi ed E. Reale, fra coloro, che si opposero all'uscita del partito repubblicano dalla Concentrazione antifascista di Parigi, decisa dalla maggioranza in seguito all'ingresso nella stessa concentrazione del movimento di "Giustizia e libertà". Nel luglio 1936 egli fu tra i primissimi che accorsero in difesa della Repubblica spagnola, e in Spagna, valendosi della sua particolare preparazione militare, organizzò e diresse, a fianco di Carlo Rosselli, la prima "Colonna italiana" sul fronte di Aragona. La colonna. di cui facevano parte centotrenta antifascisti italiani di tutte le tendenze politiche, ricevette il battesimo del fuoco sul fronte di Almudevar-Huesca il 28 ag. 1936, nella difesa di monte Pelato, attaccato da forze nemiche preponderanti. L'A., che comandava la sezione mitraglieri, fu ferito e morì poche ore dopo nell'ospedale di Sarinena. Nella ricorrenza del XX anniversario della guerra antifascista di Spagna, il 7 ott.1956, gli fu conferita la medaglia d'oro alla memoria.
Bibl.: Commissariato di Guerra Brigate Internazionali, Garibaldini in Spagna, Madrid 1937, pp. 38 ss.; C. Rosselli, Scritti politici e autobiografici,con pref. di G. Salvernini, Napoli 1944, pp. 156 s. e passim; A. Garosci, La vita di Carlo Rosselli, Roma-Firenze-Milano s. d. [ma 1945], I, pp. 113, 252; II, pp. 173-176. 184 s. e passim; V. Modigliani, Esilio., Milano 1946, p. 259; A. Gramsci, Lettere dal carcere, Torino 1947, p. 17; A. Garosci, Storia dei fuorusciti, Bari 1953, pp. 149, 150; L. Salvatorelli-G. Mira, Storia d'Italia nel periodo fascista, Torino 1957, pp. 648. 901, 902.