ALBERIZZI (Alberici, Albrizzi), Mario
Nacque nel 16iì circa a Salve, nell'estrema punta del Salento. Abbracciata la carriera ecclesiastica, conseguì la laurea in teologia e si trasferì quindi a Roma, entrando nei favori di Alessandro VII, che lo nominò referendario delle Due Segnature e, nel 1657, canonico di S. Pietro. Nello stesso anno divenne segretario della Congregazione di Propaganda Fide. In tale qualità appoggiò i tentativi francesi, coronati infine da successo, per la nomina di vicari apostolici nelle missioni dell'Oriente, tentativi che miravano a creare una gerarchia missionaria e a spezzare il monopolio portoghese in tale settore. Come governatore di Ancona (dal 1657) si guadagnò l'affetto e la riconoscenza della popolazione nel corso di una carestia. Tornato a Roma, nel 1664 fu fatto segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari.
Clemente X il 19 genn. 1671 lo creò vescovo in partibus di Neocesarea, destinandolo, quindi, il 17 febbraio, alla nunziatura di Vienna. Giunto nel maggio a Vienna, l'A. affiancò la missione di F. Nerli, che lo aveva preceduto nel marzo, per la stipulazione di una lega tra l'Impero e la Polonia in funzione antiturca: questione che anche in seguito fu al centro dell'attività diplomatica della nunziatura. Varie difficoltà di natura giurisdizionale (il contrasto tra il vescovo di Bressanone e il capitolo), problemi di politica matrimoniale degli Asburgo (quali il progettato matrimonio di Claudia Felicita del Tirolo, sposa poi dell'imperatore Leopoldo I, con l'allora duca di York, che la Curia vedeva di buon occhio, per il gioco d'equilibrio europeo in senso antifrancese) non resero facile il compito dell'A., che trovava ostacoli nell'orientamento dei ministri imperiali, ma anche nel carattere incerto e "circospetto" dell'imperatore. Problema essenziale per l'A. fu quello della pressione francese nell'Europa centrale. Al momento dell'invasione della Olanda ad opera di Luigi XIV, l'A. mirò a realizzare quella mediazione fra i contendenti, auspicata da Clemente X, e a rivolgere l'attenzione della corte imperiale dalla linea del Reno ai problemi tutt'altro che secondari dell'Europa orientale (pressione turca; successione polacca). Accusato per questo di francofilia dai circoli di corte favorevoli alla guerra, non poté comunque impedire l'urto tra l'Impero e Luigi XIV.
Creato cardinale del titolo di S. Giovanni a Porta Latina il 27 maggio 1675 a riconoscimento dell'attività svolta, l'A. lasciò la nunziatura (29 novembre), rientrando a Roma nel dicembre. Membro di varie Congregazioni, fu vescovo di Tivoli dal 22 giugno 1676, ma rinunziò al vescovado il 4 sett. 1679.
Morì a Roma il 29 sett. 1680.
Fonti e Bibl.: A. Levinson, Nuntiaturberichte vom Kaiserhofe Leopolds I, Il Teil (1670, Mai - 1679, August), in Archiv fiir österreichische Geschichte, CVI, 2 (1918), pp. 497, 498 e 587-675(regesto dei dispacci); L. Karttunen, Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 è 1800, Genève 1912, col. 42 e p. 230; L. v. Pastor, Storia dei Papi, XIV, 1, Roma 1932, pp. 419, 654, 677-678; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica..., V, Patavii 1952, pp. 284 e 380.