MARINO (A. T., 24-25-26 bis)
Cittadina del Lazio, sui Colli Albani, adagiata sul pendio settentrionale esterno della cinta craterica che racchiude il Lago di Albano, a 355 m. di altezza, tra rigogliosi vigneti. L'abitato, a forma di un rettangolo lungo e stretto, è limitato a SO. da un margine ripido che scende su una valletta, col fondo sbarrato da mura e torrione; il ponte del parco ne gira la testata. Sul fianco della valle sono cave di peperino il quale costituisce quasi per intero l'altura su cui sorge la città. Marino è soprattutto un centro agricolo: in tutto il territorio comunale (kmq. 37,7) predomina la coltura della vite che dà vini robusti, molto apprezzati. L'incremento di Marino, che conta oggi (1931) 11.844 ab. (comune circa 8000 nel centro), è di data recente: il comune aveva poco più di 6500 ab. nel 1871 e 8177 nel 1901 (di questi 6930 nel centro). All'aumento della popolazione concorre anche lo sviluppo di piccoli centri e borgate, alle radici delle colline, verso la Campagna romana, soprattutto di Ciampino, sede dell'aeroscalo militare, con la vicina città giardino Appia, il piccolo nucleo di Frattocchie e una sempre più numerosa popolazione sparsa. Marino è collegata a Roma dalla rete tramviaria dei Castelli Romani e da ferrovia; la stazione di Ciampino è sulla Roma-Cassino-Napoli.
Monumenti. - La chiesa di S. Barnaba, a tre navate, costruita per ordine di Girolamo Colonna da Antonio del Grande (1640-51), conserva nell'interno, tra l'altro, un monumento di G. Colonna e un crocifisso di bronzo, opere entrambe di scuola berniniana. Nel palazzo Colonna, ora Municipio, con scala esterna a rampe ricurve, vi è a pianterreno la "sala dei papi" coi ritratti dei pontefici da San Pietro in poi e al piano superiore, la "sala ducale" con fregio attribuito agli Zuccari. Notevoli inoltre sono due fontane barocche: quella di Michele Tripisciana e la cosiddetta "fontana dei Quattro Mori" di Pompeo Castiglia da Marino (1642), probabilmente eretta a ricordo della vittoria di Lepanto.
Bibl.: G. L. Cerchiari, Marino e Ciampino, Albano 1928.