marino
L'aggettivo compare soltanto nella Commedia. Forma col sostantivo ‛ suolo ', cui si trova due volte unito, per indicare la distesa del mare, in If XXVI 129 Tutte le stelle già de l'altro polo / vedea la notte, e 'l nostro tanto basso, / che non surgëa fuor del marin suolo; e in Pg II 15 qual, sorpreso dal mattino, / per li grossi vapor Marte rosseggia / giù nel ponente sovra 'l suol marino. In questa similitudine D. mette in evidenza l'apparire del galeotto, cioè dell'angelo nocchiero, sul tratto di mare antistante il litorale sul quale Virgilio e il poeta si trovavano come gente che pensa a suo cammino, / che va col cuore e col corpo dimora (vv. 11-12). In Pg XXV 56, unito a spungo (o, secondo la lezione delle principali edizioni fino alla '21 e al Casella, a fungo), designa " una coagulazione materiale, la quale se fa in mare, e sèntese e mòvese ma non è organato " (Lana), un essere che, come il feto nel secondo stadio di vita, già si move e sente, è cioè dotato di anima vegetativa e sensitiva.