MARINO da Venezia
MARINO da Venezia. – La data di nascita non è nota, tuttavia, avendo conseguito il baccellierato nel 1467, è ipotizzabile che M. sia nato tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta del XV secolo.
Non è da confondere con il domenicano Marino Della Vigna da Venezia, né con il contemporaneo, e anch’egli domenicano, Marino da Treviso, né, infine, con il più tardo inquisitore francescano Marino da Venezia morto nel 1564.
Le prime attestazioni documentarie di M. sono del 1460 nel convento di S. Agostino di Padova, dove negli anni 1465-66 ricoprì il ruolo di «magister studentium». Gli Acta graduum dello Studio patavino lo menzionano una prima volta il 3 sett. 1466, allorché si presentò al decano Giovanni Venzono in vista dell’esame di baccellierato; il giorno successivo «fr. Marinus iunior de Venetiis ord. pred.», dinanzi al vicario Cosma Contarini, fu sottoposto alla canonica examinatio da parte dello stesso Giovanni da Venzono e dei «magistr[i] universitatis theologorum», al termine della quale risultò «admissus et declaratus bachalaureus formatus in sacra pagina». Per il magisterium non dovette attendere molto: la punctatio è registrata dai documenti universitari il 14 marzo 1467: «Reverendus magister Augustinus de Padua ord. herem. assignavit puncta bachalaureo fr. Marino de Veneciis ord. pred.»; seguì, poco dopo, la proclamazione con il conferimento delle insegne (23 marzo 1467). Il 22 giugno M. interveniva già all’esame per il magisterium di «Marin[us] de Fregeno Spoletane diocesis».
È ancora menzionato, con una certa continuità, dal 1473 sino al 21 nov. 1475, via via col titolo di «prior conventus S. Augustini» e «vicedecanus universitatis theologorum».
In quegli anni e in quelle stesse aule faceva la sua comparsa anche il citato domenicano «Marinus de Tarvisio», che nei documenti è solitamente accompagnato dall’indicazione toponimica esplicita (Acta graduum, a cura Martellozzo Forin, nn. 333-334).
Al priorato nel convento padovano seguì quello nel convento dei Ss. Giovanni e Paolo di Venezia per il biennio 1478-79. Risale probabilmente a quegli anni la curatela di una importante edizione della Bibbia nella traduzione in volgare di Nicolò Malerbi: M. compilò le rubriche – sorta di brevi esposizioni del contenuto – che servivano da introduzione ai singoli libri.
Le rubriche comparvero per la prima volta nell’edizione veneziana di Antonio Miscomini, la cui datazione oscilla tra il 1477 e il 1478. I bibliografi propendono per il gennaio-febbraio 1478, stante la presenza della Lettera di Aristea, novità che non era presente nella coeva edizione della Bibbia di Gabriele di Pietro, terminata certamente il 15 genn. 1478 (Vaccari; Barbieri, 1991, pp. 206-208; mentre il Gesamtkatalog der Wiegendrucke [GW], n. 4312 assegna l’edizione Miscomini al 1477, anteponendola all’edizione Gabriele di Pietro [GW, n. 4313]). Come dichiarato dallo stesso M., le rubriche furono stese «sequendo la expositione de Nicolò de Lira et deli altri doctori: dechiarando summarie quello che contengono li capituli quanto la breuità dele rubriche patischono». Oltre alla postilla di Niccolò da Lira, M. fece probabilmente ricorso anche a «una raccolta di estratti patristici come la Glossa marginale» (Barbieri, 1991, p. 207). Le brevi esposizioni di M. godettero di una discreta fortuna editoriale: ricomparvero in una forma abbreviata nella Bibbia edita a Venezia da Elisabetta Rusconi, nel 1525 (Barbieri, 1991, n. 20; Le edizioni, B 1937), e in quelle stampate, sempre a Venezia, da Bernardino Bindoni nel 1544-46 (Barbieri, 1991, n. 44; Le edizioni, B 1950) e da Andrea Muschio nel 1566 (Barbieri, 1991, n. 75; Le edizioni, B 1957). Quantomeno debitrici verso M. sono anche le rubriche presenti nell’edizione di Aurelio Pinzi del 1553 (Barbieri, 1991, n. 63; Le edizioni, B 1954).
Nel 1481 M. partecipò al capitolo generale di Roma come definitore. Morì nello stesso anno, come recita laconicamente («obiit 1481») la matricola dei domenicani incorporati nel Collegio teologico di Padova (Gargan, p. 169).
Fonti e Bibl.: Padova, Arch. della Curia vescovile, Diversorum, voll. 32-33, 37-39; Venezia, Biblioteca del Civico Museo Correr, Cicogna, 983; Vicenza, Biblioteca Bertoliana, Mss., 3.11.9: B. Petrogalli, Documenti relativi allo Studio di S. Agostino; liste di reggenti, baccellieri, biblici e maestri degli studenti; Acta capitulorum generalium Ordinis praedicatorum, III, 1380-1498, a cura di B.M. Reichert, Romae 1900, p. 354; Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini ab anno 1461 ad annum 1470, a cura di G. Pengo, Padova 1992, nn. 546, 547, 596, 607, 667; Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini ab anno 1471 ad annum 1500, a cura di E. Martellozzo Forin, I-IV, Padova 2001, nn. 192, 193, 217, 218, 222, 223, 287, 288, 327, 328, 386, 388. F. Corner, Ecclesiae Venetae antiquis monumentis…, VII, Venetiis 1749, p. 254; G. Brotto - G. Zonta, La facoltà teologica dell’Università di Padova, I, Secoli XIV-XV, Padova 1922, p. 169; A. Vaccari, La fortuna della Lettera di Aristea in Italia, in Scritti di filologia e di erudizione, Roma 1952, p. 18 n.; L. Gargan, Lo Studio teologico e la biblioteca dei domenicani a Padova nel Tre e Quattrocento, Padova 1971, pp. 106 s., 118, 169; G. Frasso, Cultura e scritti di Girolamo Squarzafico, in Italia medioevale e umanistica, XXXIII (1980), pp. 263 s.; E. Barbieri, La fortuna della Biblia vulgarizata di Nicolò Malerbi, in Aevum, LXIII (1989), p. 458; Le edizioni italiane del XVI secolo, II, Roma 1989, B 1937; E. Barbieri, Le Bibbie italiane del Quattrocento e del Cinquecento, I, Milano 1991, pp. 129, 203, 206-208, 212, 238 s., 298, 333, 364; Id., Éditeurs, et imprimeurs de la Bible en italien (1471-1600), in La Bible imprimée dans l’Europe moderne, Paris 1999, p. 248; J. Quétif - J. Échard, Scriptores Ordinis praedicatorum, I, p. 855; T. Kaeppeli, Scriptores Ordinis praedicatorum Medii Aevi, III, p. 105.