BECICHEMI, Marino
Nacque verso il 1468 a Scutari, donde fuggì quando fu assediata dai Turchi nel 1477. Diresse per circa dieci anni le scuole della repubblica di Ragusa; dal 1502 insegnò a Brescia e nel 1514 fu invitato da Isabella Gonzaga ad insegnare a Mantova, ma non resta alcun documento della sua andata in quella città. Dal 1519 all'anno della sua morte (1526) tenne la cattedra d'arte oratoria nello studio di Padova. Fu maestro molto stimato di umane lettere, autore di orazioni, di commenti, di osservazioni a classici. Un suo poemetto elogiativo, che parlava anche d'Isabella d'Este, pare sia andato perduto.
Opere: Observationum collectanea in primum Historiae naturalis librum, Brescia 1504-506; Praelectio in Plinium Secundum, Parga 1519; Castigationes ad Apuleium Victorinum et Ciceronis opus de Oratore etc. necnon praeceptiones de componenda epistola, fiunebrique et nuptiali oratione; De dialogo componendo et imitatione, Venezia 1506.
Bibl.: A. Zeno, Dissertazioni Vossiane, II, p. 404; G. Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p. 25 segg.; G. Marangoni, Lorenzo Bonamico e lo studio padovano, in Nuovo archivio veneto, I, pp. 118, 301; II (1901), p. 131; A. Luzio-R. Renier, Cultura e relazioni letterarie d'Isabella d'Este, in Giorn. storico della letter. ital., XXXVII (1901), p. 225 segg.