BADOER, Marino
Nobile veneziano, figlio primogenito di Marco detto "di Santa Giustina", capitano dell'esercito della lega contro Ezzelino (1256), e di Marchesina Ziani, figlia del doge Pietro, nacque forse tra il secondo e il terzo decennio del sec. XIII. Dopo la conquista di Padova, tolta a Ezzelino dal padre nel 1256, sposò Balzanella figlia dei conte Pietro da Peraga ed erede unica di tutti i beni della ricca famiglia padovana, essendo già morto suo fratello Geremia.
Si trattò, secondo quanto riferisce il Barbaro (Genealogie, f29 v), di un atto di riconoscenza compiuto dai Padovani nei confronti del generale veneziano. La famiglia Peraga, infatti, era considerata la più nobile dopo quella da Carrara, ma Ezzelino ne aveva confiscati i beni (1251) e imprigionati sotto accusa di tradimento il conte Pietro e Giovanni Peraga. Da questo Marino discendono i Badoer detti da Peraga, che affiancarono al loro stemma quello dell'estinta famiglia padovana. Il Dandolo lo elenca tra i quarantuno che nel 1268 parteciparono all'elezione del doge Lorenzo Tiepolo e nel 1275a quella di Iacopo Contarini. La notizia è ripresa dal Cappellari, che ricorda il matrimonio con Balzanella e chiama inoltre il B. "Cancelliere, Conte di Peraga e capitano di galere contro i Genovesi e i Bolognesi".
Nel dicembre dei 1295 il B., con Marco Giustiniani, fu inviato per conto della Repubblica al marchese d'Este, per chiedere l'osservanza dei trattati riservanti ai Veneziani l'introduzione delle merci nel Ferrarese per i porti di Primaro, Volano e Goro, e inoltre che il marchese non impedisse ai Veneziani la libera ed illimitata esportazione del frumento dal Ferrarese, pattuita già con Stefano Badoer, podestà di Ferrara. Dalla fonte (Commemoriali, I, n. 13) non si può desumere però nessun elemento che illumini sulla identità del Badoer citato, cosicché potrebbe trattarsi o del B. stesso o anche di un suo omonimo contemporaneo.
Il B. fu comunque podestà di Padova persei mesi dal 1° genn. 1303. Con tale qualifica è ricordato in una risposta, data dal Comune di Padova il 7 apr. 1304 agli ambasciatori veneziani, relativa ad una discordia sorta tra le due città per la questione delle saline e della definizione dei confini tra i due territori (Commemoriali, I, n. 165). Divenne poi podestà di Trieste entrando in carica il 10 ag. 1306 (ibid., nn. 286, 303): l'anno dopo (se di lui si tratta) fu, con Andrea Zane e Iacopo Querini, ambasciatore al papa, al re di Francia e a Carlo, fratello del re, conte di Valois e di Angiò. Consigliere del doge con Marco Marioni, Nicolò Contarini, Marco Michele, Angelo Bembo e Marco Gabriele (1313), fu forse quello stesso Marino "da Santa Giustina, Procuratore di S. Marco" che, sostituito a Pietro Gradenigo ammalato il 20 giugno 1320, Procuratore di Sopra in soprannumero, dal 7 gennaio 1323, morì nell'anno 1324 (a quattro anni e due mesi dalla sostituzione del Gradenigo).
Per ragioni cronologiche è impossibile attribuirgli le notizie che oltrepassano il primo ventennio del sec. XIV. È improbabile quindi che si riferiscano a lui i documenti relativi a Marino "duca di Creta" (a cui è dedicato il De regimine Rectoris di fra, Paolino da Venezia) dal 1313al 1315,ma che fu pure castellano di Corone e Modone (1318, 1319, 1333),"consigliere e rettore del ducato" durante l'ultima malattia del doge Andrea Dandolo (31 ag. 1354) e vice-doge dalla morte di questo (7 luglio) all'arrivo in Venezia dei successore Marin Faliero.
Fonti e Bibl.: Venezia, Bibl. Marciana, M. Barbaro, Genealogie delle famiglie Patrizie venete,cod. Marc. Ital., Cl. VII,925, I, f. 29 r; G. A. Cappellari Vivaro, Il Campidoglio veneto, cod. Marc. Ital.,Cl. VII,15-8304, I, ff. 62 v, 63 r; Miscellanea, Famiglie nobili..., cod. Marc. Ital., Cl. VII, 90-8029, ff. 121-170, 173-182; R. Curti, Serie delle famiglie nobili venete, cod. Marc. Ital.,Cl. VII, 204-7462, I,ff.31 r-43 r; Procuratori di S. Marco, cod. Marc. Ital., Cl. VII,489-8195, ff. 29 v, 30 r; Venezia, Museo Civico Correr, Ballottazioni ed elezioni di tutti li Procuratori di S. Marco, ms. Cicogna, 2481, p. 15; Arch. di Stato di Padova, Archivio Corona,perg. n. 9471 (del 4 apr. 1278); I Libri Commemorialí della Repubblica di Venezia, a cura di R. Predelli, I, Venezia 1876. nn. 13, 165, 286, 303; II, ibid. 1876, n. 10; A. Gloria, Monumenti della università di Padova, I,Venezia 1884, n. 47; Redazione parmense degli "Annales Patavini", in Rer. Italic. Script., 2 ediz., VIII, 1, a cura di A. Bonardi, p. 189; Le redazioni muratoriane degli "Annales Patavini", ibid., a cura di A. Bonardi, p. 208; Andreae Danduli Chronica per extensum descripta, ibid., XII, 1, a cura di E. Pastorello, pp. 316, 322; A. Gloria, Degl'illustri Italiani che avanti la dominazione carrarese furono Podestà in Padova, (Nozze Papafava-Cittadella), Padova 1859, p. 20.