Horne, Marilyn
Mezzosoprano e contralto statunitense, nata a Bradford (Pennsylvania) il 16 gennaio 1934. Considerata uno dei fenomeni vocali del 20° sec., è stata tra le principali artefici della riscoperta del repertorio rossiniano. Nel 1954, a Los Angeles, ha esordito sulle scene nel ruolo di Hata nella Prodaná nevĕsta (La sposa venduta) di B. Smetana; dal 1957 al 1960 ha cantato in Germania, presso l'Opera di Gelsenkirchen, per lo più in ruoli di soprano. Ritornata negli Stati Uniti, ha debuttato nel 1960 all'Opera di San Francisco nel ruolo di Maria in Wozzeck di A. Berg. Con un repertorio amplissimo, che spazia dal 17° al 20° sec., la H. ha alternato a ruoli principalmente di mezzosoprano, ruoli di soprano e perfino di contralto.
L'incontro nel 1961 a New York con J. Sutherland in Beatrice di Tenda di V. Bellini segnava la nascita di un fecondo sodalizio artistico; con il grande soprano australiano la H. ha formato un duo belcantistico d'eccezione, trionfando in Norma nei panni di Adalgisa (Londra, Covent Garden, 1967; New York, Metropolitan, 1970) e nella Semiramide rossiniana in quelli di Arsace (Boston 1965).
Dalla fine degli anni Sessanta la H. si è dedicata più assiduamente al repertorio rossiniano, contribuendo in modo determinante al suo rilancio attraverso il recupero di una tecnica e di uno stile di canto che sembravano ormai perduti, e riportando sulle scene la figura del contralto d'agilità in ruoli en travesti. Dotata di un'eccezionale estensione vocale, che le ha consentito di spaziare liberamente dal timbro scuro e vellutato delle note più gravi fino ai vertiginosi virtuosismi nel registro più acuto, la H. ha mostrato di padroneggiare tutti i moduli belcantistici: agilità e uguaglianza nelle colorature, ricchezza nei trilli, messa di voce, note ribattute. Tra le sue interpretazioni rossiniane ricordiamo Cenerentola (Los Angeles, 1956), Rosina ne Il barbiere di Siviglia (Firenze, 1967), Neocles ne Le siège de Corinthe (Milano, 1969), Tancredi (Roma, 1978), Malcom in La donna del lago (Houston, 1981; Londra, 1985), Andromaca in Ermione (Pesaro, 1987), Calbo in Maometto ii (S. Francisco, 1988), Isabella ne L'italiana in Algeri (Londra, 1989).
Memorabili sono alcune sue interpretazioni di opere barocche: Rinaldo (Houston, 1975) e Orlando (Venezia, 1985) di G.F. Händel, e Orlando furioso di A. Vivaldi (Verona, 1978). Il suo repertorio francese include, oltre alla Carmen di G. Bizet - presentata al Metropolitan di New York con la direzione di L. Bernstein e in seguito incisa -, Mignon di A. Thomas, La navarraise di J. Massenet (Anita), Le prophète di G. Meyerbeer (Fidès), Samson et Dalila di C. Saint-Saëns (Dalila); tra i ruoli verdiani, Amneris in Aida, Azucena ne Il trovatore, Eboli in Don Carlos, Quickly in Falstaff.
Nel 1983 ha pubblicato l'autobiografia Marilyn Horne. My life, scritta in collaborazione con J. Scovell.
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