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DEVIA, Mariella

di Elvio Giudici - Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)
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DEVIA, Mariella

Elvio Giudici

Cantante lirica, nata a Chiusavecchia (Imperia) il 12 aprile 1948. In oltre quarant’anni di carriera il soprano si è imposto sui palcoscenici di tutto il mondo nel repertorio belcantista, specialmente in Mozart, Rossini, Bellini e Donizetti.

Dal 1972, anno del suo debutto a Treviso in Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (ancor prima del diploma al conservatorio di Santa Cecilia a Roma e della vittoria al concorso Toti dal Monte, entrambi del 1973), D. è da considerarsi la migliore vocalista della scuola di canto italiana degli ultimi trent’anni: il controllo del fiato consente una linea fluida e omogenea nel salire verso sovracuti luminosi; la sua linea di canto appare controllata da una musicalità di livello strumentale, che le permette legati lunghissimi e la possibilità di superare ogni virtuosismo (trilli, picchiettati, messe di voce, gruppetti, mordenti, salti d’ottava) senza mai ledere la quadratura dell’architettura musicale. Con tale bagaglio tecnico, il suo repertorio di elezione è stato primariamente quello belcantistico, pur con importanti prove in Giuseppe Verdi (in specie nel Rigoletto nella prima parte della carriera, e per il suo debutto al Metropolitan di New York nel 1979, e nella Traviata nella seconda parte) e nel repertorio francese (come Manon Lescaut di Daniel Auber, Benvenuto Cellini di Hector Berlioz, Les pêcheurs de perles di Georges Bizet, Lodoïska di Luigi Cherubini, Lakmé di Léo Delibes, Roméo et Juliette di Charles Gounod). Interpretazioni significative sono state quelle offerte tanto nelle opere di Mozart (prima con Die Ent führung aus dem Serail e Die Zauberflöte, poi con Don Giovanni e Idomeneo re di Creta) e Gioachino Rossini (sia nel repertorio buffo del Signor Bruschino o del Turco in Italia, sia soprattutto in quello serio e semiserio di Adelaide di Borgogna, Tancredi, Le comte Ory, La donna del lago, Zelmira, Otello e Mosè in Egitto), quanto in quelle di Gaetano Donizetti e Vincenzo Bellini. Con quindici titoli in repertorio, D. si è imposta tra le più notevoli interpreti della storia esecutiva donizettiana: a partire da Lucia di Lammermoor (il suo indiscutibile cavallo di battaglia, tenuto in repertorio per trentatré anni fino all’addio al ruolo alla Scala nel 2006) per giungere alle tre regine inglesi in Maria Stuarda, Anna Bolena e Roberto Devereux (debuttato a Marsiglia nel 2011 e ripreso nel 2014 a Firenze e alla Carnegie Hall di New York e nel 2015 a Madrid). Ugualmente di riferimento appare come interprete belliniana, cominciando dai Capuleti e Montecchi e Puritani fino al Pirata e al ruolo di Norma, a Bologna nel 2013, allo scoccare del suo sessantacinquesimo compleanno, con la direzione di Michele Mariotti.

Risalta l’assenza pressoché completa di titoli del repertorio barocco che oggi è a tal punto recuperato e praticato (per lo meno all’estero) da potersi considerare quello più moderno e nel quale il virtuosismo tecnico di D. avrebbe potuto realizzare prove di valore, come conferma l’unica in tal senso nell’Adriano in Siria di Giovan Battista Pergolesi al Maggio musicale fiorentino del 1985.

La grande perfezione tecnica fa talvolta schermo alla varietà dell’accento e a una certa indifferenza per le ragioni sceniche, soprattutto perché solo raramente D. ha incontrato registi di riconosciuto valore: quando ciò è avvenuto (come con Graham Vick, v., per la discussa, ma stimolante Traviata all’Arena di Verona nel 2004 e per Anna Bolena nel 2007), il soprano ha accettato di rimettersi in discussione, e la capillarità del gesto le ha saputo suggerire un lavoro sulla parola che non ha minimamente leso la qualità del suono.

Vedi anche
Nucci, Leo Cantante italiano (n. Castiglione dei Pepoli, Bologna, 1942). Baritono, nel 1967 vinse il concorso di Spoleto, debuttando nel ruolo di Figaro ne Il barbiere di Siviglia, divenuto in seguito uno dei suoi cavalli di battaglia. Dotato di timbro incisivo e di fraseggio scultoreo, si è imposto nell’intero ... Gaetano Donizétti Musicista (Bergamo 1797 - ivi 1848). Celebre operista, la sua arte va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio dal tiepido iniziale romanticismo del secondo Rossini al romanticismo appassionato o rapito che recherà i segni di G. Verdi. Tra le sue circa 70 opere vi ... bel canto Canto caratterizzato da perfetta educazione della voce, rispetto alle varie esigenze musicali, allo scopo di preservare la bellezza del suono. Mezzi per raggiungere tale fine sono l’emissione sempre morbida dei suoni, l’omogeneità dei registri, l’agilità nei vocalizzi, la capacità di rinforzare o stemperare ... Giovan Battista Pergolési Pergolési,, Giovan Battista. – Musicista (Iesi 1710 - Pozzuoli 1736). Autore soprattutto di musica teatrale, il suo intermezzo La serva padrona (1733) è considerato il modello dell'opera comica italiana. Sebbene la sua produzione più nota sia quella teatrale, P. fu autore anche di musica sacra e da camera, ...
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    Cantante lirica italiana (Chiusavecchia, Imperia, 1948). Tra le migliori vocaliste della scuola di canto italiana contemporanea, soprano, ha debuttato nel 1972 in Così fan tutte di Mozart, della quale è stata raffinata interprete (Die Ent führung aus dem Serail, Die Zauberflöte, Don Giovanni e Idomeneo ...
Vocabolario
deviaménto
deviamento deviaménto s. m. [der. di deviare]. – L’atto, l’operazione di deviare (nel sign. trans. del verbo): d. di un treno, di una linea tranviaria, di un corso d’acqua. Nella scherma, azione tendente a deviare il ferro dell’avversario,...
devïato
deviato devïato agg. e s. m. [part. pass. di deviare]. – 1. agg. Che è stato deviato, che ha subìto una deviazione: treno d., instradato su un tratto di linea che normalmente non percorre. In partic., nella tecnica telefonica, via d., istradamento...
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