MAJEROVA, Marie (pseudonimo di Marie Bartošová)
Romanziera cèca, nata a Úvaly il 1° febbraio 1882. Scrittrice di tempra realistica, dallo stile denso e succoso, ha dedicato i suoi romanzi e le sue novelle soprattutto a due temi: l'acerbo contatto col mondo di ragazze dai sensi svegli e bramose di vita e le lotte, la dura esistenza dell'operaio cèco.
Delicata storia d'una povera cameriera di ristorante è il suo primo racconto Panenství ("Verginità", 1907). Nelle miniere di Kladno sono ambientate le Povídky z pekla a jiné ("Novelle dall'inferno e altre", 1907). Racconti d'amore deluso, piccoli studî psicologici comprendono i libri Nepřítel v domě ("Il nemico in casa", 1909), Plané milování ("Vano amore", 1911), Červené kvítí ("I fiori rossi", 1912). A Parigi, tra gli anarchici, si svolge il romanzo Náměstí republiky ("Place de la Republique", 1914). I problemi dell'adolescenza femminile sono argomento dei volumi di racconti Dcery zemê ("Le figlie della terra", 1918) e Mučenky ("Le passiflore", 1921). Una ragazza di villaggio che si converte al socialismo è la protagonista del romanzo Nejkrásnějšj svět ("Il mondo più bello", 1923). Affresco della vittoria del proletariato è il romanzo (allora) utopistico Přehrada ("La diga", 1932), costruito con un montaggio di brevi inquadrature racchiuse nel giro di 24 ore.
Ma l'opera centrale della M. è ìl romanzo sociale Siréna (1935), che traccia, attraverso le vicende di parecchie generazioni, un'immagine epica della regione mineraria di Kladno nel suo graduale trasformarsi in grande zona industriale: la scrittrice rende con forti risalti e senza sentimentalismi l'aspra realtà quotidiana degli operai nel loro lavoro, nei rapporti umani, nelle dimostrazioni, nei drammi familiari. A Siréna si ricollega il lungo racconto Havířská balada ("La ballata del minatore", 1938). La M. ha scritto anche diversi libri per ragazzi e numerose interessanti narrazioni di viaggi (in America, nell'Africa, nell'URSS).