Uomo politico argentino (n. Buenos Aires 1778 - m. 1811); avvocato, membro dal 1805 della Audiencia di Buenos Aires, nel 1809, con la Representación de los hacendados e altri opuscoli, indusse il viceré Cisneros a concedere per il porto di Buenos Aires una parziale libertà di commercio, limitata alle nazioni alleate o neutrali. Segretario, insieme con J. J. Paso, della Giunta nata dalla rivoluzione di maggio (1810), ministro della Guerra, M. rappresentò nel nuovo governo argentino la tendenza più democratica e radicale, sostenendo tale posizione soprattutto dalla Gaceta de Buenos Aires da lui fondata (1810). Si dimostrò più inflessibile di C. Saavedra nella repressione della controrivoluzione spagnola, ordinando la fucilazione di S. de Liniers. Acuitosi il conflitto con Saavedra, M. si dimise (1810) quando furono ammessi alla giunta alcuni delegati conservatori delle province interne. Incaricato (1811) di una missione diplomatica in Brasile e Inghilterra, morì durante la traversata.