MARIANO di Jacopo Vanni, detto il Taccola o Archimede
Si conosce ben poco della sua vita, sapendosi solamente che visse nella prima metà del sec. XV e fu sempre ricordato come inventore e scrittore di cose militari ingegnosissime.
Un suo trattato, rimasto manoscritto, intitolato: De Machinis, libri X, ci è stato conservato in un codice della Marciana del 1449 e in altro della Biblioteca reale di Monaco, contenente altresì un testo tedesco, con leggende in vecchio tedesco e numerose figure, e un testo migliore con leggende in latino e italiano e recanti alcune date (1438, 1441). Un altro codice, attribuito a Paolo Santini, è pure conservato nella Biblioteca nazionale di Parigi; ne ha dato notizia G. B. Venturi nel suo Saggio sulle opere di Leonardo. Esso è della massima importanza per la storia delle armi da fuoco e per quella della tecnica, contenendo numerosi e interessantissimi disegni di bombarde, carri incendiarî, cannoni blindati, mitragliatrici, ossia sistemi di bocche da fuoco a ventaglio e a rotazione, progetti per guerra navale; e poi ponti, sifoni, battelli a ruote, argani potenti, ecc. Il manoscritto tedesco contiene inoltre il più antico disegno finora conosciuto di un palombaro con scafandro.
Bibl.: Numerosi disegni del M. furono pubblicati da M. Berthelot, in Annales de Chimie et de Physique, s. 6, XXIV (1891), pp. 433-574; XXV (1882), pp. 287-88; J.-J. Reinaud e I. Favé, Du feu grégeois, Parigi 1845; I. Favé, Histoire des progrès de l'artillerie, III, Parigi 1862; M. Jähns, Geschichte d. Kriegswiss., Monaco 1889, I, p. 278; C. E. Berck, Maschinenbau, Lipsia 1928 segg.; F. M. Feldhaus, Die Technik der Vorzeit, Lipsia 1914; id., Ruhmesblätter der Technik, Lipsia 1924.